Sbendata in 3D, dopo 2.300 anni, la mummia del “ragazzo d’oro”
Sepolto con sandali e 49 amuleti, lo rivela la Tac
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Sbendata digitalmente dopo 2.300 anni la mummia ancora intatta di un adolescente vissuto in una ricca famiglia dell’Antico Egitto in epoca tolemaica.ù
La tomografia computerizzata (Tac) ha svelato che il giovane è stato sepolto con un paio di sandali, una maschera dorata e ben 49 amuleti, molti dei quali preziosi, che gli sono valsi il soprannome di ‘ragazzo d’oro’. I risultati dello studio sono pubblicati sulla rivista Frontiers in Medicine dai ricercatori del Museo egizio e dell’Università del Cairo.
“Qui mostriamo che il corpo di questa mummia era ampiamente decorato con 49 amuleti, splendidamente stilizzati in una disposizione unica di tre colonne tra le pieghe delle bende e all’interno della cavità del corpo della mummia”, spiega la paleoradiologa Sahar Saleem, prima autrice dello studio e docente presso la Facoltà di Medicina dell’Università del Cairo.
Gli amuleti “includono l’occhio di Horus, lo scarabeo, l’amuleto dell’orizzonte Akhet, il nodo di Iside e altri ancora. Molti erano fatti d’oro, mentre alcuni – precisa la ricercatrice – erano fatti di pietre semipreziose, argilla cotta o ceramica. Il loro scopo era proteggere il corpo e dargli vitalità nell’aldilà”.
La Tac ha inoltre rivelato che il ragazzo era alto un metro e 28 centimetri, non era circonciso e non riportava segni che potessero far pensare a una morte violenta. La struttura delle ossa e i denti del giudizio non ancora spuntati fanno pensare che avesse 14 o 15 anni.
La mummia, decorata con felci, era stata trovata nel 1916 nel sud dell’Egitto, a Nag el-Hassay, in un cimitero utilizzato tra il 332 e il 30 a.C. Per oltre un secolo è stata conservata nel seminterrato del Museo Egizio del Cairo, protetta dai suoi due sarcofagi, quello esterno con un’iscrizione greca e quello interno in legno. Dopo questo studio sarà esposta nella sala principale del Museo accanto alle immagini della Tac e una riproduzione stampata in 3D dell’amuleto d’oro a forma di scarabeo trovato nella cavità toracica al posto del cuore.