Un raro fossile di un grande rettile potrebbe essere la “Stele di Rosetta” della paleontologia marina (VIDEO)

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Un raro fossile di un grande rettile potrebbe essere la “Stele di Rosetta” della paleontologia marina (VIDEO)

Gli scheletri di elasmosauri si trovano spesso senza cranio. In Australia ne è stato trovato uno con testa, collo e corpo
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Grazie a un gruppo di citizen scientist, i paleontologi del Queensland Museum Network hanno trovato per la prima volta in Australia  la testa, il collo e il corpo di un elasmosauro, un plesiosauro, un rettile marino dal lungo collo risalente a 100 milioni di anni fa che coesisteva con i dinosauri. Già mentre riportavano alla luce le antichissime ossa fossilizzate, i paleontologi si sono resi conto di essere di fronte a qualcosa di eccezionale che hanno definito «La Stele di Rosetta della paleontologia dei rettili marini».

In realtà, il raro fossile è stato scoperto da Cassandra, proprietaria di una stazione di rifornimento nel Queensland occidentale, che, insieme a due amiche, Sally e Cynthia, forma il trio “Rock Chicks”.di cacciatrici dilettanti di fossili chiamato.  Ogni anno, le Rock Chicks, si incontrano per cercare fossili nelle  loro proprietà e in questi anni hanno percorso centinaia di chilometri alla ricerca di fossili scoprendo i resti fossili di tre plesiosauri, di un kronosaurus, di un ittiosauro e di diversi pesci e tartarughe estinti.

Le Rock Chicks  hanno un motto: «Teniamo occupati i paleo» e Cassandra ha detto che «Non vediamo  l’ora che inizi la nostra  caccia nel 2023. Ci sono così tante persone che hanno aiutato a portare questi incredibili fossili al Queensland Museum, inclusi i nostri amici, Tom e Sharon, che ci hanno aiutato a iniziare a scavare due dei plesiosauri. E non saremmo stati in grado di farlo senza l’aiuto dei nostri piccoli aiutanti Bill, Mark, Remi, Pip, Gwen e Gordon».

Il team di paleontologi professionisti del Queensland Museum Network è stato avvertito dalle “Rock Chicks” ed è arrivato nel sito remoto per raccogliere il fossile dell’elasmosauro – che è stato chiamato “Little Prince” –  e lo scienziato senior e curatore di paleontologia del Queensland Museum Network, Espen Knutsen, che lavora anche per il Museum of Tropical Queensland e per la James Cook University, ha detto che «Questa sarebbe la prima testa e il corpo conosciuti di un elasmosauro australiano ad essere conservati in una collezione museale. Siamo rimasti estremamente entusiasti quando abbiamo visto questo fossile: è come la stele di Rosetta della paleontologia marina in quanto potrebbe contenere la chiave per svelare la diversità e l’evoluzione dei plesiosauri dal collo lungo nell’Australia del Cretaceo. Non abbiamo mai trovato un corpo e una testa insieme e questo potrebbe essere la chiave per future ricerche in questo campo. Dato che il collo costituiva due terzi della loro lunghezza, in questi la testa veniva separata dal corpo dopo la morte, il che rende molto difficile trovare un fossile che li conservi entrambi insieme, quindi stiamo usando la scansione TC per darci un’idea di questi magnifici animali».

Al Queensland Museum Network  spiegano che «Durante il primo periodo del Cretaceo (tra 145,5 e 65,5 milioni di anni fa), gran parte del Queensland era ricoperta da un vasto mare poco profondo (il Mare di Eromanga) e resti fossili degli abitanti dell’oceano, inclusi rettili marini come plesiosauri e ittiosauri, si trovano comunemente in tutto lo Stato. Aiutando  a rispondere alle domande sulle loro origini ed ecologie, questi nuovi esemplari, insieme alle moderne metodologie analitiche, aiuteranno a sollevare il velo sulle loro vite preistoriche».

Intervistata da Rachael Merritt dell’Australian Broadcasting Corporation (ABC), Christina Chiotakis, paleontologa del Queensland Museum, ha spiegato che «Con il collo lungo, le pinne, una coda minuscola e un corpo grande, gli elasmosauri erano animali davvero  bizzarri. I loro corpi potevano raggiungere una lunghezza di circa 43 piedi (più di 13 metri, ndr), sebbene Little Prince fosse più piccolo, misurando 20 piedi (poco più 6 metri, ndr)». Quando questi grandi rettili morivano, i loro corpi si gonfiavano per i gas e risalivano sulla superficie dell’oceano, dove gli animali spazzini li mangiavano, staccando spesso la testa dai loro corpi ed era quindi improbabile, a causa dei loro lunghi colli, che testa e corpo affondassero nello stesso punto».

Knutsen ha detto all’ABC che «Rarissimamente si trovano un corpo e una testa insieme: dato che la testa è così lontana dal corpo all’estremità di questo piccolo collo, è una delle prime cose che si disarticola dal resto dello scheletro».

Secondo Knutsen l’elasmosauro appena scoperto – al quale manca la metà posteriore del corpo – potrebbe essere stato ucciso e mangiato in parte da un kronosauro e questo potrebbe aver fatto affondare rapidamente l’animale sul fondale. Il suo gruppo di ricerca ha in programma di eseguire la scansione TC della testa della creatura e di esaminare la chimica dei suoi denti per vedere se si può o determinare di più sulla dieta e sull’habitat dell’antico rettile.

Secondo l’amministratore delegato del Queensland Museum Network, Jim Thompson, «Questa scoperta aiuterà il dottor Knutsen e il suo team a dipingere un quadro completo dei rettili marini del Cretaceo del Queensland. Ora deteniamo l’unica testa e corpo di un elasmosauro australiano al mondo, e questa scoperta significativa contribuirà notevolmente alla ricerca vitale sul passato cretaceo del Queensland. Il Queensland Museum Network detiene uno degli esemplari di plesiosauro più completi d’Australia, soprannominato “Dave the Plesiosaur”, che è stato scoperto nel 1999, tuttavia, nonostante avesse l’80% delle sue ossa, mancava di testa, pinne e punte della coda. Attraverso il Project DIG, le scansioni TC e i modelli 3D ci aiuteranno a interpretare i dati e potenzialmente a descrivere una nuova specie. Mettere insieme tutti questi pezzi racconta una storia davvero fantastica di come la Terra si è evoluta. Questo ci dà una notevole capacità di comprendere la biodinamica di questi tipi di animali, come si muovevano, in che tipo di ambienti dovevano trovarsi, e su come viene assemblato uno scheletro».

Questa nuova scoperta fossile potrebbe essere la chiave per svelare il mistero che circonda i plesiosauri australiani. Insieme al nuovo scheletro, durante la spedizione paleontologica sono stati scoperti e raccolti anche diversi plesiosauri e ittiosauri, che saranno trasportati a Townsville per la preparazione e ulteriori ricerche.

La ricerca del team di Knutsen sui rettili marini del Cretaceo del Queensland è supportata da Project DIG, una partnership tra Queensland Museum Network, BHP e BMA per far emergere le informazioni conservate nelle collezioni museali e condividerle con le persone di tutto il mondo.

La ministra delle arti e Digital Economy del Queensland, la laburista Leeanne Enoch, ha concluso «Le regioni remote del Queensland continuano a portare alla luce reperti fossili unici e storici che aiutano a rivelare storie del nostro mondo di 100 milioni di anni fa. Congratulazioni al dottor  Knutsen, al suo team e al Queensland Museum Network per aver fatto una scoperta paleontologica di importanza mondiale di un elasmosauro quasi completo che si trova ora nella sua nuova casa presso il Museum of Tropical Queensland a Townsville. Il governo del Queensland sostiene il Queensland Museum Network nel suo entusiasmo nel portare alla luce nuove storie, e la recente selezione del Muttaburrasaurus del museo come emblema fossile del nostro Stato dimostra la popolarità duratura delle narrazioni sui dinosauri tra così tanti abitanti del Queensland. In quanto importante luogo di custodia per oltre 15 milioni di oggetti culturali ed esemplari di storia naturale, il Queensland Museum Network non solo svolge un ruolo fondamentale nel guidare le innovazioni nella scienza, ma le sue collezioni, oggetti di ricerca e mostre sono essenziali per preservare la nostra storia per aiutare a preparare il futuro generazioni. Mentre ci avviciniamo ai Giochi Olimpici e Paralimpici del 2032, scoperte importanti come questo Plesiosauro delineano la reputazione, la ricerca e il riconoscimento del Queensland Museum sulla scena globale».

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