Il calendario degli Aztechi sfruttava Sole e montagne
Riferimenti per determinare i giorni e l’avvio delle colture
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Sole e montagne erano usate dagli Aztechi come riferimenti per determinare le stagioni e stabilire i momenti per la semina: a scoprirlo è stato uno studio guidato da Exequiel Ezcurra, dell’università della California a Riverside, e pubblicato sulla rivista dell’Accademia Americana delle Scienze (Pnas) che ha analizzati, in particolare, alcuni templi e la loro posizione relativa con alcune montagne del Messico.
Come tutte le civiltà che facevano grande affidamento sull’agricoltura anche gli Aztechi avevano la necessità di identificare cin precisione l’inizio delle varie stagioni per determinare il via per la semina.
“Piantare troppo presto, seguendo il segnale di una prima pioggia casuale – ha detto Ezcurra – può essere disastroso se la vera stagione delle piogge poi non continua. Aspettare di piantare tardi, dopo che la stagione dei monsoni è chiaramente iniziata, può invece esporre il campo di mais, o milpa, a una stagione di crescita eccessivamente breve mettendo il raccolto in competizione con le erbacce già germogliate”.
Secondo lo studio gli Aztechi che vivevano nell’area del monte Tlaloc avevano sviluppato un preciso calendario che identificava la posizione del Sole nei veri periodi dell’anno sfruttando la geografia del territorio.
Alcuni edifici come il sacro Templo Major di Città del Messico sarebbero stati progettati come punti di osservazione fissi da cui utilizzare alcune montagne come riferimento. Dal tempio il Sole appare sorgere nel giorno del solstizio d’inverno esattamente dietro la punta del monte Tehuicocone, mentre al solstizio d’estate dietro l’attuale sito archeologico di Tepetlaoxtoc. Analogamente per gli equinozi, contrassegnati dal Sole che sorge dietro la vetta del monte Tlaloc.
“Questi risultati – aggiungono i ricercatori – confermano che, anche senza gli strumenti celesti usati dagli europei al momento del loro arrivo le persone nel bacino del Messico potevano mantenere un calendario estremamente preciso che avrebbe consentito aggiustamenti dell’anno bisestile semplicemente utilizzando osservazioni sistematiche dell’alba contro le montagne orientali del bacino del Messico”.