Continua la siccità, Barcellona in emergenza: applicherà restrizioni idriche per la prima volta dal 2008
Il governo catalano ha disposto limiti all’uso dell’acqua potabile dopo un’estate fatta di temperature altissime e assenza di piogge
Sabrina Del Fico
www.greenme.it
È stata un’estate particolarmente difficile per il continente europeo, fatta di temperature altissime e quasi totale assenza di piogge. Le conseguenze di questo clima si stanno riflettendo nelle riserve idriche sempre più limitate e nella siccità con cui bisogna fare i conti.
Fra i Paesi maggiormente colpiti dal fenomeno vi è la Spagna: la mancanza di precipitazioni durante l’estate ha portato a una vera e propria crisi idrica in diverse aree del Paese, i cui effetti non si sono attenuati con l’arrivo delle piogge autunnali.
Ecco allora che si sono rese necessarie restrizioni idriche, per continuare a fare in modo che tutta la popolazione possa continuare a disporre di questa risorsa sempre più preziosa. La regione di Barcellona ha annunciato uno stato di allerta per la siccità che interesserà circa 6,6 milioni di abitanti – quasi il 90% della popolazione catalana
La Ministra per il Clima della Catalogna, Teresa Jordà, rassicura la popolazione sul fatto che la disponibilità di acqua potabile per la popolazione è garantita e che quasi tutte le restrizioni non richiederanno l’azione diretta dei cittadini.
Infatti, almeno per il momento, non vi sono limiti al consumo privato di acqua potabile, ma solo all’utilizzo della risorsa idrica in ambito industriale, municipale e agricolo. Nel dettaglio:
- l’irrigazione dei campi sarà ridotta del 25%
- l’acqua destinata agli allevamenti di bestiame sarà ridotta del 10%
- l’acqua impiegata nelle industrie sarà ridotta del 5%
- le fontane municipali saranno svuotate
- la pulizia delle strane non avverrà più con acqua potabile
- ai cittadini sarà chiesto di non lavare più le automobili, innaffiare il proprio giardino, riempire la piscina privata.
Come si può vedere anche dalle immagini satellitari, i bacini idrici hanno perso buona parte del loro volume: confrontando le immagini dello scorso anno con quelle di quest’anno, si può notare una perdita consistente.
Non è ancora chiaro quando finirà questo stato di allerta, ma si spera nel ripristino della portata idrica di bacini e corsi d’acqua. Infatti, anche se piove, il suolo non riesce a trarne beneficio perché il terreno è troppo secco e l’acqua viene immediatamente assorbita, senza riuscire a raggiungere fiumi e bacini.
Non è la prima volta, nella storia recente, che la regione di Barcellona si trova ad affrontare una siccità di simili proporzioni. Già nel 2008 l’area era stata colpita da una grande siccità, e da allora si è lavorato molto affinché le città fossero meglio preparate nell’eventualità di un ritorno del fenomeno siccitoso – come è accaduto.
Ad esempio, si è progressivamente ridotto l’uso di acqua potabile per i servizi di pulizia urbana, chiave per non ridurre le riserve per il consumo umano. L’acqua potabile utilizzata per pulire le strade è stata sostituita da acqua di recupero (non potabile) per l’80%; anche le fontane ornamentali sono state riempite con acqua non potabile.
Fonti: El Pais / Copernicus