11-12 NOVEMBRE 2012, 12 ANNI FA L’ALLUVIONE IN UMBRIA

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11-12 NOVEMBRE 2012, 12 ANNI FA L’ALLUVIONE IN UMBRIA

L’analisi dell’evento da parte di Tiziano Scarponi 
Staff Perugia Meteo

ANALISI SINOTTICA A MESOSCALA:

Una profonda saccatura avente in seno aria di estrazione artico-marittima affonda il 10 e l’11 Novembre attraverso il Golfo di Biscaglia nel mediterraneo occidentale dovuto all’elevazione dell’anticiclone delle Azzorre verso latitudini più elevate. La saccatura raggiunto il bacino del mediterraneo, convoglia dal proprio ramo ascendente, aria di estrazione sub-tropicale marittima con correnti provenienti da Sud-Ovest a 500hpa e da Scirocco a 850hpa, favorendo, la formazione di minimi secondari al suolo. Il flusso umido di correnti meridionali inoltre, attivate dalla Warm Convejor Belt di tipo foward (WCB-foward), sovrascorrendo sul mediterraneo centrale in parte in anomalia positiva per le temperature superficiali superiori alla media, incrementa probabilmente la propria energia per le particolari condizioni termodinamiche instaurate. Tale sistema subisce una lenta evoluzione e traslazione verso levante per lo stazionamento di un robusto anticiclone di blocco (valori compresi tra i 1025-1030hpa) poco più ad est della penisola italiana. Per l’espansione verso le Isole Britanniche dell’anticiclone delle Azzorre e la marcata curvatura anticiclonica assunta dalla WBC-foward ( con prevalenza del ramo thickness ridge o promontorio per avvezione di spessore), la saccatura, in seguito alla conservazione della propria vorticità assoluta ( con vort. Relativa > vort. Planetaria), è costretta ad uno stratching e successivo tear-off e cut-off sul nord dell’Algeria e del Marocco, colmandosi lentamente e apportando in seguito condizioni perturbate sulle regioni meridionali, sul medio Adriatico e sulla Sicilia.

Figura 1: Analisi sinottica del 11-11-2012 a H (500 e 850) hpa
 Figura 2: Analisi sinottica del 13-11-2012 a H (500 e 850) hpa
Figura 3: Analisi sinottica del 11-11-2012 T.Pot.Bulbo Bagnato a 850hpa
Figura 4: Analisi sinottica del 11-11-2012 Vort. Pot.Isentropica
Figura 5: Analisi sinottica del 11-11-2012 Jet Stream e divergenza a 300hpa
Figura 6: In queste immagini elaborate del centro ricerche Noaa vengono riportate le anomalie positive superficiali dei mari ed oceani globali con focus a quelle del Mediterraneo centro-occidentale riferite all’11 Novembre a cui si attesta un’anomalia positiva di circa 2° tra il mar Ionio, e lo spazio di Mare compreso tra la Sicilia meridionale , la Tunisia e il Golfo di Sirte in Libia.


Analisi Fenomenologica dell’Alluvione in Umbria dell’ 11-12 Novembre:

  L’alluvione avutasi sull’Umbria ed in particolar modo sull’orvietano, pievese, marscianese e perugino è il risultato di più fattori concomitanti di condizioni meteorologiche, che hanno stimolato lo sviluppo di temporali MCS (Mesoscale Convective System) autorigeneranti facendo precipitare una quantità di pioggia pari a circa 200mm in 24h tra grossetano, orvietano e viterbese. Entrando maggiormente nel dettaglio, più concause contribuiscono allo sviluppo delle suddette celle convettive, tra le quali lo scontro di correnti di aria di estrazione diversa al suolo e lo scorrimento in alta troposfera di una energica corrente a getto, con marcata divergenza in quota e conseguente forte wind shear verticale al di sotto dei 300hpa.  

Figura 7: Carta previsionale Moloch-Cnr a circa 1500 m.l. del 12-11-2012 ore 03.00  Figura 8: Carta previsionale Cosmo-Me dell’11-11-2012 ore 18.00 con vento previsto a 10mt


Le figure 7-8, indicano la direzione dei venti e l’intensità a circa 1500mt di quota la prima ed a 10mt la seconda, ove i vettori blù indicano deboli correnti fresche e con scarso apporto di umidità provenienti da est/nord-est, mentre i vettori rossi individuano venti dai quadranti meridionali molto umidi e di forte intensità. La linea rossa di demarcazione indica l’orientamento dell’asse della cella temporalesca autorigenerante dei giorni 11-12/11/2012.    

  Figura 9 : Theta E a 950hpa modello Moloch-cnr del12/11/2012 step ore 03:00 ove si evince scontro di masse d’aria di estrazione diversa,  più secca e fresca vettore blu, mentre umida e calda vettore arancio   Figura 10: Shear modello WRF- Lamma step 11/11/2012 ore 06:00 ( Velocità verticali tra i 1000hpa-500hpa )


L’origine della potente cella temporalesca della giornata di Domenica 11 e Lunedì 12 Novembre in pieno Mar Tirreno, a largo delle Bocche di Bonifacio, è appunto gran parte attribuibile allo scontro di masse d’aria nei bassi strati della troposfera di origine termoigrometrica ed intensità diversa .   Come già detto, da un lato abbiamo forti correnti umide e calde meridionali , dall’altro deboli venti orientali o nord orientali più freschi e secchi, in cui, la corrente calda, molto umida ed instabile, tende a salire di quota perché contrastata da aria più fresca al suolo proveniente da nord, cosicché in perfetto equilibrio questo scontro di correnti lungo la linea di discontinuità, alimenta dai bassi strati, con molta energia i cumolonembi, causando forti fulminazioni con violenti e persistenti rovesci specie presso le zone limitrofe al Mar Tirreno interessate dal temporale. La cella convettiva V-Shape con asse orientato (come si evince dalla figura 9) da SW a NE, staziona per molte ore in loco, salendo lentamente di latitudine quando la ventilazione meridionale inizia a prevalere su quella debole settentrionale, inducendola in parte all’indebolimento. Oltre al fattore meteorologico, un forte ausilio all’innesco ed alla maturazione della cella convettiva a mesoscala, è dovuto anche all’orografia. Da una parte abbiamo, nell’area di convergenza delle correnti da Nord-est e da Sud, una forte influenza orografica di blocco vincolante dovuta alla Sardegna ed alla Corsica. Dall’altra invece, a pochi chilometri di distanza dal Mar Tirreno in territorio tosco-laziale, vi sono una serie di rilievi che superano i 1000mt di altezza tra cui troviamo il gruppo dei M. Volsini e il M. Amiata. Queste montagne per la loro altitudine, possono aver facilitato per induzione forzata le correnti ascensionali convettive, che hanno contribuito inoltre a mantener in vita il sistema temporalesco. Infine un altro fattore concomitante per comprendere l’aumento d’incidenza degli eventi alluvionali nel territorio nazionale, è imputabile in parte anche all’anomalia positiva di temperatura delle acque superficiali del bacino centro-meridionale del mediterraneo (SSTA-Mediterranean), a causa della quale, le perturbazioni soprattutto quelle precedute da correnti meridionali, dispongono di maggiore energia, come affermato in precedenza.


Figura 11: Immagine del satellite Eumetsat del’11/11/2012 ore 18:00 che mostra la profonda saccatura in fase iniziale di Cut-off con intrusione di aria secca stratosferica (colore ocra) e il temporale MCS che hainteressato gran parte del centro Italia ( V in rosso)
 
  Figura 12: Immagine riferita all’avvezione calda del 11/11/2012 delle 18:00UTC alla quota di 700hpa cheAlimentava con correnti calde ed instabili dal basso Tirreno il sistema
Figura 13: Precipitazioni previste dai modelli a partire da Sinistra ( Cosmo-Me, Moloch-Bolam, Gfs mesoscala), in cui in tutti e tre modelli di calcolo indicano un forte segnale di precipitazioni molto violente su parte del centro Italia.

 
Diversi modelli di calcolo: Cosmo-Me (step del 12/11/2012 ore 00UTC cumulata 12h max segnale 155mm), Moloch-Cnr Bolam (step 12/11/2012 ore 00:00UTC cumulata 21h max segnale 150mm>200mm) e Gfs mesoscala (step del 11/11/2012 ore 18UTC cumulata 6h max segnale 25>35mm ), mostrano un forte segnale di precipitazioni molto intense e persistenti a carattere temporalesco. Il primo da sinistra prevelentemente sull’intero territorio toscano a confine con l’Umbria ad esclusione del basso Lazio Marche meridionali ed Abruzzo, il secondo e il terzo su gran parte dell’Italia centrale tranne l’Abruzzo. Nel giorno 12/11/2012 dopo la pausa tra la tarda mattinata e parte del pomeriggio, riprendono le piogge su gran parte del territorio regionale, le quali insistono per alcune ore fino a cessare in nottata. Tali immagini (Figura 13), suggeriscono che gran parte dei modelli deterministici, hanno captato correttamente le potenzialità alluvionali dell’evento.

Figura 14: Sequenza Fenomeno convettivo del 11/11/2012 ore 12:00 la 12/11/2012 ore (Immagini Meteosat)
Figura 15: Osservazione sinottica Europa centrale in nowcasting dal 11/11/2012 ore 12:00UTC (in alto a sinistra) in step di 6h in 6h scorrendo verso destra fino al 12/11/2012 ore 18:00UTC (in basso a destra)
Figura 16: Radar SRI (Surfave Rainfall Intensity) composito nazionale del DPC ( Fonte servizio Idro – Meteo-Clima Arpa –Emila Romagna) con immagine a sinistra che indica la riflettività del 11/11/2012 ore 12 e l’immagine destra riferita al 12/11/2012 ore 00 in cui i punti a gradazione di verde,rosso e blu scuro indicano approssimativamente precipitazioni a carattere di rovescio o temporale


EFFETTI AL SUOLO:
  Le forti precipitazioni nell’arco di 36h (oltre i 300mm) su parte del territorio regionale specie l’orvietano, pievese, marscianese, perugino e grossetano per quanto riguarda la Regione Toscana, hanno prodotto un repentino aumento dei livelli idrometrici per gran parte degli affluenti del F. Tevere in territorio umbro, nonostante il recente periodo di marcata siccità con superamento delle soglie di allerta e pre-allarme e l’esondazione di alcuni fiumi e torrenti di cui i più importanti sono: F. Paglia nell’orvietano (TR-GR) e il fiume Nestore nel marscianese (PG), e lo stesso Tevere zona Ponte Nuovo di Torgiano provocando numerosi allagamenti e forti disagi alla popolazione locale con danni quantificati per milioni di euro. Inoltre le persistenti e forti piogge hanno innescato specie nel perugino e nell’orvietano numerosi smottamenti e movimenti franosi.

Nelle immagini sopra la pioggia cumulata puntuale minima e massima e media areale per i singoli comuni per l’intero evento

Carta delle isoiete del periodo compreso tra l’11-13 Novembre in Umbria con cumulate tra i 350>450mm di pioggia tra orvietano, pievese, grossetano e viterbese

Stima dei tempi di ritorno per ciascuna stazione pluviometrica per le varie durate (in grassetto i valori dei tempi di ritorno superiori ai 30 anni)

Si indica il livello di saturazione del suolo calcolato dal modello di bilancio, prima e dopo l’evento

La figura 20 di cui sopra, indica il livello di saturazione del suolo prima dell’evento alluvionale (immagine in alto) e dopo l’evento alluvionale (immagine in basso), tale parametro è un buon indicatore d’innesco delle frane poiché la saturazione del terreno può essere appunto una causa d’innesco del movimento franoso, e ne emerge che in alcune aree della regione nel giorno 13-11-12 la saturazione del suolo fosse circa al 100%.

mmagine riferita all’alluvione del Novembre 2012 in Umbria con le due foto in alte riferite all’orvietano e le due in basso al marscianese


  SITOGRAFIA:

  •   Figura 1-5 pag 1-2: (Immagini GFS) www.wette3.de
  •   Figura 6 pag 2: (ssta surface) http://www.cpc.ncep.noaa.gov , www.meteo-mc.fr
  •   Figura 7-8 pag 3: (Moloch-cnr, Cosmo me) www.isac.cnr.it , www.meteoweb.eu
  •   Figura 9-10 pag 3: (Moloch-cnr, Wrf-lamma) www.isac.cnr.it, www.lamma.rete.toscana.it
  •   Figura 11-12 pag 4: (Immagini Eumetsat) http://eumetrain.org/eport.html
  •   Figura 13 pag 5: (Cosmo-Me, Moloch-Bolam, Gfs mesoscala) , www.meteoweb.eu, www.isac.cnr.it, www.wette3.de
  •   Figura 14 pag 6: (Immagini Meteosat) www.meteosat24.com
  •   Figura 15-16 pag 7: http://meteocentre.com/archive, (immagini Radar composito) www.arpa.emr.it rapporto meteo 09-13/11/2012
  •   Figura 17-18-19-20 pag 8-11: Rapporto Evento Novembre 2012 CF Umbria. www.cfumbria.it
  • Figura 21 pag 9: immagini varie alluvione Umbria Novembre 2012 www.google.it/immagini
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