Weekend a caccia di stelle cadenti: arrivano le Orionidi
Visibili fino a una ventina di meteore all’ora, anche se incombe l’incognita meteo
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Weekend con il naso all’insù per l’arrivo delle Orionidi, le stelle cadenti d’autunno ‘figlie’ della celebre cometa di Halley.
Lo sciame raggiungerà il massimo della sua attività tra il 21 e il 24 ottobre, quando sarà possibile vedere a occhio nudo fino a una ventina di meteore all’ora. L’appuntamento è per la seconda parte della notte, anche se resta l’incognita meteo, con nuvole e maltempo che minacciano lo spettacolo soprattutto nei cieli dell’Italia centro-settentrionale.
Le Orionidi sono “uno degli sciami di meteore più interessanti dell’anno”, afferma l’astrofisico Gianluca Masi, responsabile scientifico del Virtual Telescope Project. “Certamente meno note delle stelle cadenti di San Lorenzo (le Perseidi), le Orionidi hanno tuttavia un fascino ineguagliabile per via della loro ‘progenitrice’: a mettere a disposizione i grani di polvere necessari per innescare il fenomeno è addirittura la leggendaria cometa di Halley, il più famoso astro chiomato”. In questi giorni la Terra si trova vicina all’orbita della cometa, dunque incrocia le sue vecchie code polverose.
“Le Orionidi sono meteore molto veloci, talvolta persistenti e in queste notti – continua Masi – se ne possono vedere una ventina l’ora, soprattutto osservando nella seconda parte della notte, sotto un cielo buio. Le osservazioni si compiono a occhio nudo, non servono strumenti specifici: sorvegliando un’ampia porzione di cielo, aumentano le probabilità di cogliere le scie”.
Lo sciame prende il nome dal fatto che il radiante (ovvero il punto da cui prospetticamente sembrano provenire le meteore) si trova nella costellazione di Orione, una delle più belle del cielo, più precisamente al confine con la costellazione dei Gemelli. “In queste notti – precisa l’esperto – il radiante si trova a circa 10 gradi a est del brillante pianeta Marte, riconoscibile grazie alla sua splendida luce rossastra, tra le corna del Toro. Il radiante sorge nella seconda parte della notte. La Luna, ridotta a una sottile falce calante, interferirà marginalmente con le osservazioni”.