Il clima fino al 2030: arriverà un insperato aiuto dal sole
La Radiazione solare remerà contro il Global Warming almeno nei prossimi dieci anni
di Mario Giuliacci
Non mettiamo in dubbio che il riscaldamento del pianeta sia dovuto in larga misura ad una azione antropica, ovvero all’aumento dell’effetto serra a seguito dello aumento del gas serra, CO2 in primis. E’ ovvio che se l’aumento di gas serra e della temperatura globale fosse l’unica causa, allora le curve dovrebbero mostrare un andamento, oltre che sincrono, anche crescente regolare. Così in effetti è stato per la CO2, non altrettanto è avvenuto invece per la curva della temperatura globale dal 1850 ad oggi. Infatti, tale curva, mostra brusche accelerazioni o decelerazioni o addirittura anche di decrescita della temperatura osservata da 1850 ad oggi.
Le incongruenze
In effetti, negli ultimi 120 anni l’aumento di CO2 non è stato sempre in sintonia con il Global Warming (GW). In particolare, tra il 1920 e il 1950 vi fu un rapido riscaldamento appena 2 decimi di grado inferiore a quello in atto. Tale surriscaldamento non può essere addebitato al consumo di combustibili fossili – in quel periodo ancora irrisorio – e, quindi, tale aumento sarà il sicuro effetto di qualche causa naturale. Addirittura, tra il 1960 e il 1970 la temperatura globale del pianeta subì un calo proprio nel momento in cui il consumo di combustibili fossili iniziava a salire vertiginosamente. Poi tra il 1980 e il 2000 la temperatura del pianeta ha subito un altro forte sbalzo all’insù, un po’ spropositato però, rispetto al corrispondente aumento delle emissioni di CO2.
Perché c’è disaccordo tra il GW atteso e quello osservato?
Ebbene è ormai certo che l’aumento della temperatura globale è influenzato, oltre che dai gas serra, anche da cause naturali di media-lunga durata (10-100 anni). Tali cause giustificano appieno il disaccordo tra le 2 curve relative alla temperatura globale: quella teoricamente attesa e quella realmente osservata.
L’attività solare, la forzante più importante, dopo i gas serra
In primis cè da considerare la variazione dell’attività solare in termini di quantità di radiazione emessa e/o di numero di macchie solari. Entrambe tali grandezze hanno 2 cicli periodici: uno di 11-12 anni e un altro di circa 90 anni. Anzi, il calore inviato dal sole sulla terra dal 1990 ad oggi è in calo ed ha toccato il valore più basso degli ultimi 100 anni proprio nel 2021: ai limiti dell’atmosfera 1363 watt/m2 a fronte dei 1367 w/m2 degli anni ’80. Un calo di appena di 4 watt/m2 e che ha determinato dal 1980 ad oggi un raffreddamento di appena 0,1°C, apparentemente poco, ma in realtà un calo significativo rispetto al riscaldamento di 1°C dal 1850 oggi. E quindi è credibile che almeno nei prossimi dieci anni la radiazione solare non amplificherà il GW da effetto serra. Abbiamo scritto che questo valore, solo “in primis”, è da considerarsi come causa di variazione del clima (dopo l’aumento dei gas serra). Ma alla prossima puntata vi parleremo di un altro grande protagonista del clima, il Nino
Conclusioni
Il riscaldamento da gas serra seguirà ad aumentare, putroppo, almeno fino al 2035-2040, stante l’aumento quasi esponenziale sia per il consumo di combustibili fossili sia per il lungo “tempo di residenza”della CO2 nell’atmosfera (circa 50 anni) sia per l’assenza di politiche per lo sfruttamento di energie rinnovabili (abbiamo energia solare 4 volte meno dei tedeschi), complici le opposizioni campanilistiche e ambientalistiche. Ma per fortuna il GW verrà contrastato per 1-2 decenni dalla minore radiazione solare. Il prossimo articolo sarà circa l’infleunza del Nino
Fonte Articolo: Col. Mario Giuliacci