I pittori Testimoni del clima che cambia

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I pittori Testimoni del clima che cambia

I pittori del passato dipingevano scenari che oggi non ci sarebbero più
di Team MeteoGiuliacci

Un’originale ricerca svolta alla fine degli anni ’60 dal meteorologo tedesco Hans Neuberger ha messo a confronto circa 12 mila dipinti realizzati fra il 1400 e il 1967 e conservati in una quarantina di musei sparsi tra Europa e Nord America. Con quale scopo? Trovare la conferma delle variazioni climatiche degli ultimi secoli nelle tele di celebri artisti del passato! 

Tutte le nuvole del pittore

Nel suo studio, pubblicato nel 1970 con il titolo Climate in Art, lo studioso tedesco ha analizzato la copertura nuvolosa riprodotta dagli artisti del passato e presente in ben 6500 di questi quadri, individuando così grazie a quanto osservato nei dipinti tre periodi principali: uno che va dal 1400 al 1550 circa, uno compreso tra il 1550 e il 1850, e infine uno che copre la fase dal 1850 al 1967, data in cui è stato realizzato il più recente dei quadri da lui presi in considerazione. Nella prima fase, quella dal 1400 al 1550, i dipinti mostrano una maggior presenza di cieli sereni, con atmosfera più tersa e limpida, e nubi basse assai meno presenti rispetto a tutto l’arco temporale successivo. 

Il Grande Freddo intrappolato dalla cornice

Le nubi basse, che solitamente portano il cattivo tempo e nascondono con maggior efficienza il sole, aumentano invece con decisione nelle opere dipinte nel secondo periodo, quello tra il 1550 e il 1850, che coincide anche con il culmine della Piccola Era Glaciale, un’epoca in cui il clima del nostro Pianeta ha subito un improvviso e deciso raffreddamento. In effetti in molti quadri del XVIII e XIX secolo, anche se ambientati nella stagione estiva, compaiono molte nubi, con una copertura nuvolosa che nella maggior parte dei casi è del 50-75% (l’equivalente di un cielo nuvoloso o molto nuvoloso). Anche il pittore romantico inglese John Constable, che visse nel Sussex tra la fine del ‘700 e gli inizi del ‘800 ed ebbe grande successo grazie a dipinti che ritraggono la campagna inglese, mostra nelle sue opere cieli che sono mediamente per almeno tre quarti coperti da nuvole. E la stessa notevole presenza di nuvolosità si può osservare anche nelle opere del suo contemporaneo Joseph Mallord William Turner, che dipinse cattedrali e paesaggi in lungo e largo attraverso il territorio inglese. 

Anche l’artista vede l’inquinamento

Nell’ultimo periodo, quello dopo il 1850, le nuvole rappresentate nei dipinti tornano invece a diminuire e il tempo ritratto appare in generale migliore. Nella seconda metà del XIX secolo in effetti le temperature medie planetarie sono rapidamente risalite, e in Europa e Nord America le estati son diventate via via più calde e soleggiate e gli inverni meno rigidi e tempestosi. Tuttavia i cieli dipinti dopo il 1850 non appaiono così azzurri e limpidi come nel periodo precedente al 1550: a quanto pare i pittori della seconda metà del XIX secolo e del XX secolo hanno dovuto fare comunque i conti con un’atmosfera più “sporca”, inquinata dal pulviscolo e dai gas emessi dalle attività industriali prima assenti. Insomma nel corso degli ultimi secoli i maggiori pittori americani ed europei hanno, tutti assieme, inconsapevolmente descritto le variazioni cui è andato incontro il clima della Terra. 

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