Resta molto alto il Rischio di Eventi Estremi
Mari troppo caldi e suoli ancora secchissimi potranno essere elementi predisponenti per nuove criticità
di Team MeteoGiuliacci
Il Mar Mediterraneo è bollente, a causa di un meteo decisamente troppo caldo in questi mesi. L’Europa, pertanto, è una sorta di tanica di benzina, pronta ad esplodere, e già abbiamo avuto alcuni effetti. Ma come possiamo dire questa metafora così forte? Beh ci sono delle cose da sapere. Dopo tre mesi dominati quasi costantemente dall’anticiclone africano, la stagione autunnale sta per entrare nel vivo e le perturbazioni in arrivo dal Nord Atlantico troveranno terreno fertile per lo sviluppo di temporali violenti. L’alluvione nelle Marche, oltretutto, non è slegata da questa situazione, anzi non è altro che un esempio lampante di ciò. E come non ricordare l’Uragano Danielle? Tutti sentori di un pericolo in arrivo.
I medicane
Nei prossimi periodi potrebbero nascere dei Medicane: essi risultano una sorta di “uragani mediterranei”, i quali si formano quando una bassa pressione viene alimentata dalle acque calde del Mare Nostrum e sviluppa caratteristiche da tempesta tropicale. Attenzione: NON sono violenti né duraturi come quelli equatoriali, di fatti hanno breve durata, ma possono portare forti piogge e forti raffiche di vento fino a 120 km/h, con ingenti danni nelle aree antropizzate. L’Autunno è un periodo dell’anno assai delicato, a causa dei forti contrasti che si vengono a creare tra masse d’aria completamente diverse. Questo accade quando da una parte arrivano le fresche e instabili correnti dal Nord Europa, e dall’altra ci son ancora le roventi fiammate africane che tentano di salire verso settentrione.
La cronaca meteorologica del recente passato è ricca purtroppo di eventi alluvionali improvvisi in grado di provocare frane, alluvioni lampo e forti temporali, e in casi nefasti anche delle vittime.
Da monitorare con estrema attenzione potranno essere le anomalie sulle temperature delle acque superficiali dei nostri mari. Più saran calde e più potrebbero fornire l’energia necessaria per lo sviluppo di imponenti celle temporalesche, la cui previsione è possibile solo a pochi giorni di distanza, ma in casi estremi addirittura a poche ore dall’evento!