Scoperto un lago salato sotto il Mar Rosso (VIDEO)
Ambienti estremi scoperti di recente che forniscono indizi sulla vita extraterrestre e possono contenere potenziali composti antitumorali
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Nello studio “Discovery of the deep-sea NEOM Brine Pools in the Gulf of Aqaba, Red Sea”, pubblicato su su Nature Communications, un team di ricercatori guidato dalla Rosenstiel School of marine, atmospheric, and Earth science dell’università di Miami (UM), illustra la recente scoperta di rare pozze di salamoia nelle acque profonde nel Golfo di Aqaba, un ramo settentrionale del Mar Rosso, e dicono che «Questi laghi salati sottomarini nascondono segreti sul modo in cui gli oceani sulla Terra si sono formati milioni di anni fa e offrono indizi sulla vita su altri pianeti».
In collaborazione con OceanX, il team diretto da Sam Purkis, preside del Dipartimento di geoscienze marine dell’UM, ha fatto la scoperta a 1.770 metri sotto la superficie del mare utilizzando un veicolo subacqueo (ROV) telecomandato da bordo dell’OceanXplorer, una nave da ricerca marina superattrezzata e in grado di esplorare i luoghi più irraggiungibili della Terra.
Purkis ha sottolineato che «Finché non comprenderemo i limiti della vita sulla Terra, sarà difficile determinare se i pianeti alieni possono ospitare esseri viventi. La nostra scoperta di una ricca comunità di microbi che sopravvive in ambienti estremi può aiutare a tracciare i limiti della vita sulla Terra e può essere applicata alla ricerca della vita altrove nel nostro sistema solare e oltre».
Gli stagni sottomarini di salamoia sono uno degli ambienti più estremi della Terra, ma all’UM fanno notare che «Nonostante la loro elevata salinità, la chimica esotica e la completa mancanza di ossigeno, queste pozze brulicano di vita. Molecole bioattive con potenziali proprietà antitumorali erano state precedentemente isolate dai microbi della salamoia nel Mar Rosso.
La ricerca, alla quale hanno partecipato anche gli italiani Fabio Marchese e Francesca Benzoni (Red Sea Research Center, della King Abdullah University of Science and Technology) e Giovanni Chimienti (Dipartimento di biologia, CoNISMA LRU, università di Bari Aldo Moro, è la prima a scoprire stagni sottomarini di salamoia nel Golfo di Aqaba e Purkis evidenzia che «Siamo stati molto fortunati. La scoperta è arrivata negli ultimi 5 minuti dell’immersione di 10 ore del ROV che abbiamo potuto dedicare a questo progetto».
I ricercatori sottolineano che «Situate vicino alla costa, queste pozze estremamente salate e a zero ossigeno conservano informazioni su tsunami, inondazioni e terremoti nel Golfo di Aqaba che hanno avuto luogo migliaia di anni fa. Ci sono molte faglie e fratture nel fondale marino associate alla tettonica della regione in quest’area del Golfo di Aqaba».
All’inizio di quest’anno, Purkis e il suo team hanno scoperto le prove di una frana sottomarina di avvenuta 500 anni fa che probabilmente ha prodotto un grosso tsunami nella regione e che potrebbe aver avuto implicazioni nello sviluppo della costa in Egitto e Arabia Saudita.