L’Artico non era mai stato così caldo da 7500 anni
Lo dimostrano i campioni di anelli di alberi raccolti in 40 anni da oltre 20 spedizioni
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Nella penisola artica di Yamal l’erosione sta portando alla luce antichi alberi che testimoniano di un passato remoto. Grazie agli anelli annuali, è possibile datarli e ricostruire il clima dei millenni passati con precisione annuale. E’ quel che ha fatto lo studio “Current Siberian heating is unprecedented during the past seven millennia”, pubblicato su Nature Communications da un team internazionale di ricercatori guidato da Rashit M. Hantemirov dell’Istituto di ecologia vegetale e animale della Divisione degli Urali ddell’Accademia delle scienze russa e dell’università federale degli Urali, che è riuscito a creare una cronologia continua che risale 5618 a.C.
Come spiegano all’Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio della Svizzera (WSL), «Si tratta della cronologia ad anelli più lunga della regione artica. Lo studio mostra la portata del cambiamento climatico: nell’intero periodo considerato, nell’Artico le temperature non sono mai state così alte come negli ultimi 30 anni. Questo malgrado il fatto che il clima si sia raffreddato costantemente fino al 1850. Il riscaldamento registrato a partire dalla rivoluzione industriale è superiore a qualsiasi variazione naturale».
I ricercatori – che comprendevano anche scienziati dell’università di Ginevra e dell’Unità di ricerca climatica dell’università dell’East Anglia – evidenziano che «L’approccio consente una ricostruzione accurata del clima perché gli anelli degli alberi sono direttamente correlati alle temperature estive, che sono il fattore limitante della crescita annuale degli alberi nella penisola di Yamal».
Per raccogliere un numero sufficiente di campioni di legno ci sono volute più di 20 spedizioni in 40 anni. Al WSL ricordano: «Poiché nella penisola di Yamal non ci sono strade, i ricercatori si sono spostati in barca sui fiumi. Nei sedimenti dei fiumi, hanno scavato alberi e li hanno tagliati in dischi. I campioni così prelevati sono stati poi misurati in laboratorio, dando vita a una serie continua di dati. Il corso dei fiumi della penisola di Yamal cambia continuamente, i fiumi trasportano con sé sedimenti e rocce, il che significa che gli alberi sulle rive possono cadere nel fiume. Se questi vengono poi ricoperti da sedimenti, il permafrost può conservarli a lungo».
Uno degli autori dello studio, Patrick Fonti del WSL, conclude: «Le nostre indagini forniscono una base unica per determinare con precisione annuale la velocità insolita con cui la penisola di Yamal si è riscaldata dal 1850. Il riscaldamento sta raggiungendo temperature senza precedenti negli ultimi 7500 anni. Questi dati ci aiutano a vedere l’entità dell’attuale riscaldamento con un ampio orizzonte temporale».