ECCO GLI ANGELI CHE VIGILANO SUL NOSTRO PATRIMONIO BOSCHIVO… DAL CIELO
Continua l’estate bollente, in un contesto di grande siccità e crescente alto pericolo di incendi, e con essa il lavoro infame per i “custodi volanti” dei nostri boschi
Redazione Blue Planet Heart
Photo Michele Cavallucci /Estate 2012
tratto da www.corpoforestale.it
Anche quest’anno, con l’inizio della stagione estiva, e vista anche il caldo estremo che, sempre di più, con ricorrenza ormai annuale, interessa diverse zone d’Italia, torna ad essere di primaria importanza la lotta contro gli incendi boschivi.
Il fuoco infatti è uno dei pericoli più insidiosi per i nostri boschi. La distrazione, o peggio, il vandalismo e l’atto criminale, ogni anno riducono in un pugno di cenere migliaia e migliaia di ettari ricoperti da verdi e rigogliosi alberi. Alberi secolari, che ci offrono l’aria che respiriamo e, attraverso una complessa catena alimentare, il cibo di cui ci nutriamo.
Il vero nemico del bosco non è il fuoco, ma chi incendia. Ogni 200 incendi, 199 sono causati dall’uomo, un incendio ogni quattro è provocato volontariamente, uno ogni tre è causato dalla sottovalutazione dei pericoli di chi accende un fuoco per ripulire dalla vegetazione secca il terreno o per distruggere i residui delle potature.
Per evitare la maggior parte degli incendi boschivi è sufficiente adottare alcune elementari precauzioni e seguire poche, ma importanti, regole.
Devono essere rispettate le norme regionali in materia e le ordinanze dei Sindaci.
Si deve prestare attenzione agli avvisi di pericolo incendi emessi dagli organi pubblici e ricordare che il vento, nel periodo estivo, rende vulnerabili abitazioni e boschi che sembrano distanti dai fuochi, accesi per effettuare le ordinarie operazioni agronomiche.
Le norme in materia consentono di utilizzare il fuoco per svolgere alcune operazioni colturali ma devono essere realizzate solo in alcuni periodi e con precise modalità.
Esistono oggi anche apparecchiature che tritano i residui vegetali per farne concime, difendendo così due volte la natura, riciclando e restituendo al terreno gli elementi nutritivi e non utilizzando il fuoco.
Si deve ricordare che i fuochi di ripulitura dei terreni o di distruzione dei residui vegetali accesi nei periodi in cui è massimo il rischio degli incendi, sono utilizzati da coloro che in modo doloso e consapevole appiccano gli incendi ai boschi per fini di lucro, per “coprire” così con i fuochi colposi le loro azioni criminose.
Gli incendi dei boschi provocati in modo colposo possono provocare enormi disastri. Un incendio “scappato” a chi ripuliva il proprio terreno può causare lutti e distruzioni.
Non bisogna lasciare che un piccolo fuoco, lungo il ciglio della strada o dentro il bosco, si trasformi in un incendio.
Ma a vigilare sopra le attività illecite e colpose che causano gli incendi in genere, ci sono gli angeli del cielo, gli uomini che si occujpano dell’attività di spegnimento degli incendi boschivi con la flotta aerea dello Stato che viene coordinata sul territorio nazionale dal Dipartimento della Protezione Civile, tramite il Centro Operativo Aereo Unificato (COAU).
Il COAU, istituito nel 1982, è un servizio operativo dell’Ufficio Attività aeronautiche del Dipartimento della Protezione civile, attivo continuativamente nell’arco delle 24 ore per tutto l’anno. Vi prestano di norma servizio Ufficiali e Sottufficiali dell’Aeronautica Militare e funzionari Ispettori e Sovrintendenti del Corpo forestale dello Stato.
Il COAU, centro di comando e controllo di tutti i mezzi aerei resi disponibili per l’attività di protezione civile, pianifica e coordina le attività di volo, sia in ambito nazionale che internazionale, anche con il concorso del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e del Corpo delle Capitanerie di porto. Nell’attività antincendio boschivo il Centro è in costante contatto, oltre che con le Sale Operative delle Società e degli Enti esercenti i mezzi aerei, con la Centrale Operativa Nazionale (CON) e le Centrali Operative Regionali (COR) del Corpo forestale dello Stato e con le Sale Operative Unificate Permanenti (SOUP) di tutte le Regioni.
Il contributo del Corpo forestale dello Stato consiste principalmente nel continuo raccordo con gli uffici periferici al fine di monitorare l’andamento degli eventi e di gestire con la massima efficienza la pericolosità degli incendi.
Per l’attività antincendio vengono utilizzati i Canadair CL-415 (di proprietà del Dipartimento della Protezione Civile), i Fire Boss AT-802 e gli elicotteri Erickson S-64 (sia del Dipartimento della Protezione Civile che del Corpo forestale dello Stato) ed altri elicotteri messi a disposizione dal Ministero della Difesa (Esercito, Aeronautica e Marina), dal Corpo forestale dello Stato e dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. I mezzi aerei italiani operano anche oltre i confini nazionali, per assistenza in caso di calamità e per azioni antincendio, sia in attuazione di convenzioni internazionali con il coordinamento dell’Unione Europea che a seguito di specifica richiesta.
Al fine di ottimizzare l’efficacia dell’attività antincendio i velivoli della flotta aerea dello Stato sono dotati di miscele estinguenti che lanciano all’occorrenza sul fuoco e anche di prodotti ritardanti con cui trattano la vegetazione che si presume verrà successivamente interessata dal fuoco, ritardando così il propagarsi delle fiamme.
E’ inoltre quasi conclusa la completa radiolocalizzazione dei velivoli, che consente di determinare la posizione precisa di ciascun mezzo in qualsiasi momento con il duplice obiettivo di aumentare la sicurezza e ottimizzare l’impiego dei mezzi.
COME AGIRE IN CASO DI INCENDIO
IMPORTANTE
Chiamare immediatamente
il Numero telefonico nazionale del
CORPO FORESTALE DELLO STATO
1515
o gli altri numeri di pronto intervento
COME PREVENIRE GLI INCENDI DI BOSCO