Goletta dei Laghi 2022: in Umbria inquinati 3 punti su 9 campionati
Siccità allarmante nel Trasimeno. Legambiente: «Non si può più parlare d’emergenza, servono politiche di adattamento al cambiamento climatico
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Goletta dei Laghi 2022inaugura la tappa umbra presentando i dati sull’inquinamento microbiologico nel Trasimeno e nel Piediluco: «3 su 9, complessivamente, i punti risultati oltre i limiti di leggetra quelli campionati dal team di volontari e tecnici di Legambiente».
6 i punti campionati sul Trasimeno da Goletta dei Laghi, due dei quali risultati inquinati: la foce del torrente Paganico a Castiglione del Lago, che nei tre anni precedenti aveva invece registrato concentrazioni inferiori ai limiti di legge, e il canale di scarico del depuratore Tuoro/Passignano, in località Le Pedate a Passignano sul Trasimeno che risulta con concentrazioni oltre i limiti fin dal 2012, confermandosi perciò punto critico cui porre particolare attenzione.
3 i punti oggetto di prelievi sul Lago di Piediluco, uno dei quali risultato inquinato: è il punto campionato alla foce del Rio Fuscello, che dal 2018 risultava con concentrazioni inferiori ai limiti di legge.
Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente Nazionale, ha commentato: «I risultati delle analisi effettuate anche quest’anno su entrambi i laghi Trasimeno e Piediluco ci indicano una volta di più come sia fondamentale gestire al meglio le pressioni antropiche lungo i fiumi per evitate impatti negativi sull’ecosistema lacustre, specie alla luce degli effetti dei cambiamenti climatici sempre più evidenti. Ne è una dimostrazione la siccità che negli ultimi mesi ha colpito i laghi umbri, con precipitazioni più scarse e portate di magra che fanno sì che i carichi inquinanti si concentrino maggiormente».
Secondo Maurizio Zara, presidente di Legambiente Umbria, «Non si può più continuare a parlare di emergenza quando guardiamo allo stato di salute dei nostri laghi: i problemi d’inquinamento, attenzionati ormai da diversi anni, oggi sono esacerbati da una siccità che andrà ad acuirsi nei decenni a venire. Serve piuttosto adottare le normative necessarie sugli scarichi e politiche di gestione improntate al risparmio idrico “Occorrono politiche di adattamento ai cambiamenti climatici che prevedano soluzioni flessibili in relazioni alle caratteristiche del territorio umbro: azioni che avrebbero dovuto essere previste almeno 10-15 anni fa. Inaccettabile farsi cogliere ancora oggi impreparati».
Novità di questa edizione di Goletta dei Laghi, le analisi effettuate nel Lago di Piediluco sui carichi di azoto, elemento fondamentale alla vita che se presente in alte concentrazioni risulta tuttavia nocivo: alla foce del Canale Medio Nera è stato riscontrato un valore di 1,33 mg/l NH3, a fronte di un limite che per acque idonee alla vita dei pesci è di 1 mg/l NH3.
Il professor Massimo Lorenzoni, del Dipartimento di chimica, biologia e biotecnologie dell’università degli studi di Perugia spiega che «Nel Lago di Piediluco abbiamo riscontrato un eccesso di carichi di azoto, rilevato nella sua forma più pericolosa e tossica quale l’ammoniaca. Alti livelli di questo nutriente possono portare infatti a un’eccessiva crescita di alghe, con conseguenze negative per la biodiversità del lago. E’ un problema che si sta cronicizzando e che mostra tutta la sua gravità in un’annata tanto siccitosa come quella che stiamo vivendo. A tal proposito, va rilevata come particolarmente allarmante la siccità che ha colpito il Trasimeno, lago tipicamente laminare – che abbina cioè una grande estensione a una scarsa profondità – il quale negli scorsi giorni ha fatto segnare -1,23 metri dallo zero idrometrico, superando cioè il livello considerato critico. Se si riducono il volume, la riserva e la quantità d’ossigeno che può immagazzinare, si rischia in un futuro prossimo di andare incontro a fenomeni di anossia e di moria ittica».