Scoperta una nuova popolazione isolata di orsi polari in un habitat inaspettato
Sono la 20esima popolazione di orsi polari al mondo e la più diversa geneticamente da tutte le altre. Vivono nel sud-est della Groenlandia e lasciano ben sperare sul futuro della specie in un Artico in accelerato riscaldamento
www.greenreport.it
Lo studio “Glacial ice supports a distinct and undocumented polar bear subpopulation persisting in late 21st-century sea-ice conditions”, pubblicato recentemente su Science da un team internazionale di ricercatori guidato da Kristin Laidre del Polar Science Center dell’università di Washington – Seattle e del Pinngortitaleriffik – Grønlands Naturinstitut, ha documentato una sottopopolazione precedentemente sconosciuta di orsi polari che vive nel sud-est della Groenlandia. All’università di Washington spiegano che «Questi orsi polari sopravvivono con un accesso limitato al ghiaccio marino, cacciando dal ghiaccio d’acqua dolce che si riversa nell’oceano dai ghiacciai della Groenlandia. Poiché questa popolazione isolata è geneticamente distinta e adattata in modo univoco al suo ambiente, studiarla potrebbe far luce sul futuro della specie in un Artico in fase di riscaldamento».
La principale autrice dello studio, Kristin Laidre, una scienziata polare dell’ Applied Physics Laboratorydell’università di Washington ricorda che «Volevamo esaminare questa regione perché non sapevamo molto degli orsi polari nel sud-est della Groenlandia, ma non ci saremmo mai aspettati di trovare una nuova sottopopolazione che viveva lì. Sapevamo da documenti storici e conoscenze indigene che c’erano alcuni orsi nella zona. Semplicemente, non sapevamo quanto fossero speciali».
Lo studio è il risultato della combinazione di 7 anni di nuovi dati raccolti lungo la costa sud-orientale della Groenlandia con 30 anni di dati storici dall’intera costa orientale dell’isola. I Ricercatori evidenziano che «La remota regione del sud-est era stata studiata male a causa del suo clima imprevedibile, delle montagne frastagliate e delle abbondanti nevicate. I dati genetici, di spostamento e della popolazione appena raccolti mostrano come questi orsi utilizzino il ghiaccio del ghiacciaio per sopravvivere, con un accesso limitato al ghiaccio marino».
La Laidre aggiunge che «Gli orsi polari sono minacciati dalla perdita di ghiaccio marino a causa del cambiamento climatico. Questa nuova popolazione ci dà un’idea di come la specie potrebbe persistere nel futuro. Ma dobbiamo fare attenzione nell’estrapolare i nostri risultati, perché il ghiaccio dei ghiacciai che consente la sopravvivenza degli orsi della Groenlandia sudorientale non è disponibile nella maggior parte dell’Artico».
Dallo studio emerge anche un’altra scoperta eccezionale: «La differenza genetica tra questo gruppo di orsi e il suo vicino genetico più vicino è maggiore di quella osservata per una qualsiasi delle 19 popolazioni di orsi polari precedentemente conosciute». Una delle autrici dello studio, Beth Shapiro, genetista dell’università della California – Santa Cruz e ricercatrice all’Howard Hughes Medical Institute, conferma: «Sono la popolazione di orsi polari geneticamente più isolata in qualsiasi parte del pianeta. Sappiamo che questa popolazione ha vissuto separatamente dalle altre popolazioni di orsi polari per almeno diverse centinaia di anni e che la loro dimensione della popolazione in tutto questo tempo è rimasta piccola».
Il team di scienziati s ipotizza che «Parte del motivo per cui la popolazione è così isolata è che gli orsi sono circondati da tutti i lati: dalle cime aguzze delle montagne e dall’imponente calotta glaciale della Groenlandia a ovest, dal mare aperto dello Stretto di Danimarca a est e dalla corrente costiera a flusso rapido della Groenlandia orientale, che rappresenta un pericolo, al largo».
Prima di iniziare il lavoro sul campo, il team ha passato 2 anni a sollecitare input e a raccogliere informazioni dai cacciatori di sussistenza di orsi polari della Groenlandia orientale che hanno partecipato a tutto lo studio, contribuendo con la loro esperienza e fornendo campioni per l’analisi genetica.
Invece, il rilevamento satellitare delle femmine adulte dimostra che, «A differenza della maggior parte degli altri orsi polari che si spostano lontano sul ghiaccio marino per cacciare, gli orsi della Groenlandia sudorientale sono abbastanza stanziali domestici. Camminano sul ghiaccio all’interno di fiordi protetti o si arrampicano sulle montagne per raggiungere i fiordi vicini sulla calotta glaciale della Groenlandia. La metà dei 27 orsi seguiti ha galleggiato accidentalmente per una media di 120 miglia (190 chilometri) a sud su piccoli banchi di ghiaccio in balia dalla corrente costiera della Groenlandia orientale, ma poi sono saltati giù e hanno camminato di nuovo a nord sulla terraferma verso il loro fiordo natale».
La Laidre. Evidenzia che «In un certo senso, questi orsi forniscono uno sguardo su come potrebbero comportarsi gli orsi della Groenlandia negli scenari climatici futuri- Le condizioni del ghiaccio marino nel sud-est della Groenlandia oggi assomigliano a quelle previste per la Groenlandia nord-orientale entro la fine di questo secolo».
Gli orsi della Groenlandia sudorientale hanno accesso al ghiaccio marino solo per 4 mesi, tra febbraio e fine maggio. Il ghiaccio marino fornisce la banchisa utilizzata dalla maggior parte dei circa 26.000 orsi polari dell’Artico per cacciare le foche. Ma gli orsi polari non possono digiunare per 8 mesi. Per due terzi dell’anno, gli orsi polari della Groenlandia sudorientale si affidano a una strategia diversa: cacciano le foche da pezzi di ghiaccio d’acqua dolce che si staccano dalla calotta glaciale della Groenlandia.
Un’altra autrice dello studio, la statunitense Twila Moon, vice-capo scientifico al National Snow and Ice Data Center. Spiega a sua volta che «I ghiacciai che terminano le zone marine nel sud-est della Groenlandia sono un ambiente abbastanza unico. Questi tipi di ghiacciai esistono in altri luoghi dell’Artico, ma la combinazione delle forme dei fiordi, l’elevata produzione di ghiaccio del ghiacciaio e l’enorme riserva di ghiaccio disponibile dalla calotta glaciale della Groenlandia è ciò che attualmente fornisce un rifornimento costante di ghiaccio del ghiacciaio».
All’università di Washington fanno notare che «Il fatto che gli orsi possano sopravvivere qui suggerisce che i ghiacciai che terminano in mare, e in particolare quelli che producono regolarmente ghiaccio nell’oceano, potrebbero diventare rifugi climatici su piccola scala, luoghi in cui alcuni orsi polari potrebbero sopravvivere mentre il ghiaccio marino sulla superficie dell’oceano diminuisce. Habitat simili esistono nei ghiacciai terminali marini in altre parti della costa della Groenlandia e nell’isole Svalbard, un territorio norvegese situato a est della Groenlandia».
Secondo la Moon, «Anche con i rapidi cambiamenti in atto sulla calotta glaciale, quest’area della Groenlandia ha il potenziale per continuare a produrre ghiaccio glaciale, con una costa che potrebbe ancora assomigliare a quella odierna per molto tempo».
Gli autori dello studio stimano che ci siano circa alcune centinaia di orsi nel sud-est della Groenlandia, il che li rende simili ad altre piccole popolazioni. Le misurazioni del corpo di questa popolazione finora sconosciuta di orsi suggeriscono che le femmine adulte sono più piccole rispetto alla maggior parte di quelle che vivono nelle altre regioni e gli scienziati dicono che «Hanno anche meno cuccioli, il che potrebbe riflettere la sfida di trovare compagni nel complesso territorio di fiordi e montagne. Però la Laidre avverte che «E’ necessario un monitoraggio a lungo termine per conoscere la vitalità futura degli orsi della Groenlandia sudorientale e per capire cosa succede alle sottopopolazioni di orsi polari man mano che vengono tagliate fuori dal resto dell’Artico a causa del calo del ghiaccio marino. Se ci si preoccupa di preservare la specie, allora sì, le nostre scoperte sono promettenti: penso che ci mostrino come alcuni orsi polari potrebbero persistere sotto il cambiamento climatico. Ma non credo che l’habitat dei ghiacciai sosterrà un numero enorme di orsi polari. Non ce n’è abbastanza. Ci aspettiamo ancora di vedere un forte calo degli orsi polari in tutto l’Artico a causa del cambiamento climatico».
Il governo autonomo della Groenlandia deciderà se prendere eventuali misure di protezione e gestione di questa popolazione di orsi polari. L’ International Union for Conservation of Nature dovrà ora determinare se gli orsi della Groenlandia sudorientale vanno riconosciuti a livello internazionale come una popolazione separata, la 20a al mondo.
La Laidre conclude: «Preservare la diversità genetica degli orsi polari è fondamentale in vista del cambiamento climatico. Riconoscere ufficialmente questi orsi come una popolazione separata sarà importante per la conservazione e la gestione».