L’Oceano Australe come non lo avete mai visto prima
Una nuova mappa mostra i fondali marini dell’Oceano Antartico con dettagli senza precedenti
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Le caratteristiche del fondale oceanico aiutano a determinare come si spostano le masse d’acqua e le correnti oceaniche e come influenzano il nostro clima , anche la biodiversità è influenzata dalle morfologie del fondale marino, quindi, disporre di informazioni quanto più precise possibile sulla topografia del fondale marino è indispensabile per la ricerca oceanografica e climatica. E la seconda versione dell’International Bathymetric Chart of the Southern Ocean (IBCSO v2), pubblicata da un team internazionale di ricercatori guidato dall’Alfred-Wegener-Institut, Helmholtz-Zentrum für Polar- und Meeresforschung (AWI) e che comprende anche gli italiani Daniele Accettella, Laura De Santis, Michele Rebesco, Chiara Sauli (Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS) e Luca Gasperini e Marzia Rovere (Cnr- Ismar), rappresenta la migliore e più dettagliata mappa del fondale marino dell’Oceano Antartico.
La mappa e i complessi metodi utilizzati per crearla sono stati presentati nello studio “The International Bathymetric Chart of the Southern Ocean Version 2” pubblicato su Nature Scientific Data e all’AWI ricordano che «Circondando il continente antartico, l’Oceano Australe è una regione chiave per il sistema Terra e il clima globale. Qui, la Corrente circumpolare antartica, spinta da potenti venti occidentali – i famigerati “40 ruggenti” – rappresenta l’elemento chiave di collegamento nella circolazione termoalina che attraversa il globo, influenzando le correnti oceaniche nel Pacifico, nell’Oceano Atlantico e nell’Oceano Indiano. Inoltre, l’acqua fredda dell’Oceano Antartico assorbe enormi quantità di CO2 e calore dall’atmosfera, creando un tampone temporaneo per molte delle conseguenze negative del cambiamento climatico antropogenico. Inoltre, queste acque sono caratterizzate da un’elevata produttività biologica e ospitano una diversità di specie unica».
Nonostante la sua grande importanza, nell’Oceano Australe – come in molti altri oceani – solo poche regioni del fondale marino sono state rilevate e tracciate in dettaglio. I ricercatori evidenziano che «Sebbene i dati satellitari coprano l’intero oceano, offrono una risoluzione relativamente bassa. Attualmente, i dati ad alta risoluzione possono essere raccolti solo utilizzando metodi basati su navi. Di conseguenza, le letture dell’ecoscandaglio multibeam effettuate nell’Oceano Antartico da navi di ricerca come il rompighiaccio Polarstern, producono spesso punti topografici salienti precedentemente sconosciuti come una montagna sottomarina di 1.920 metri, che è stata chiamata Madiba Seamount in onore del soprannome di Nelson Mandela».
Commentando lo studio, Rob Larter, del British Antarctic Survey, ha detto a BBC News che «Osservando semplicementre il fondale marino Possiamo anche studiare come la calotta glaciale antartica è cambiata nel corso di migliaia di anni. C’è una registrazione di dove scorreva il ghiaccio e dove si estendevano le sue zone a terra (luoghi a contatto con il fondale marino). Questo è magnificamente conservato nella forma del fondale marino».
L’International Bathymetric Chart of the Southern Ocean (IBCSO) è un progetto internazionale coordinato dall’AWI e incaricato di tracciare la mappatura dell’Oceano Australe. Il primo modello batimetrico digitale IBCSO (IBCSO v1) e la mappa ad alta risoluzione dell’area a sud di 60°S sono stati pubblicati nel 2013. Da allora, la quantità di nuovi dati di misurazione è cresciuta notevolmente. Dal 2017, IBCSO fa parte della Nippon Foundation – GEBCO Seabed 2030 Project, che si è posta l’ambizioso obiettivo di rilevare tutti gli oceani del mondo entro il 2030. Il modello batimetrico digitale e una mappa ad alta risoluzione dell’Oceano Antartico sono disponibili per il download gratuito sul sito web del progetto www.ibcso.org e https://doi.org/10.1594/PANGAEA.937574.
Boris Dorschel-Herr, a capo della batimetria all’AWI, conclude: «Non importa dove viaggi o lavori, hai bisogno di una mappa per orientarti. Ecco perché praticamente tutte le discipline oceanografiche si basano su mappe dettagliate del fondo oceanico. Ad esempio, la topografia del fondale marino dell’Oceano Antartico è essenziale per comprendere una serie di processi rilevanti per il clima. Le masse di acqua calda scorrono in profonde depressioni nella piattaforma continentale verso le banchise di ghiaccio e i ghiacciai dell’Antartico, influenzando il modo in cui si sciolgono. Al contrario, la stabilità e il comportamento al distacco dei ghiacciai e delle calotte glaciali dipendono fortemente dalle caratteristiche del terreno sottostante. Con l’IBCSO v2, abbiamo fornito la rappresentazione migliore e più dettagliata dell’Oceano Antartico fino ad oggi. La nuova versione di IBCSO – IBCSO v2 – per l’Oceano Australe ora copre il l’intera area a sud del 50° parallelo, il che significa 2,4 volte più fondale marino della prima versione, con un’alta risoluzione di 500 per 500 metri. Di conseguenza, la Corrente circumpolare antartica e le principali “porte” oceanografiche essenziali per comprenderla – il Passaggio di Drake e il Passaggio della Tasmania – sono incluse nella loro interezza. Il grafico si basa su oltre 25,5 miliardi di misurazioni fornite da 88 istituzioni di 22 Paesi».