Il nucleo della Terra cambierebbe rotazione ogni 6 anni, ma l’ipotesi divide i ricercatori
Doglioni: “interpretazione poco credibile”
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Il nucleo della Terra cambierebbe rotazione ogni 6 anni, oscillando come una pallina appesa a filo: un fenomeno che spiegherebbe la ciclica variazione nella durata del giorno scoperta recentemente.
Lo indica lo studio basato sull’analisi di dati sismici, condotto dall’universita’ Southern California e pubblicato sulla rivista Science Advances. Il risultato, pero’, non convince gran parte della comunita’ scientifica.
“Sappiamo che al centro della Terra esiste un nucleo solido composto da ferro e nichel, una sorta di enorme cristallo a una temperatura di 6.000 gradi centigradi”, ha detto all’ANSA Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). “Ma non e’ possibile vederlo in modo diretto e tutto quel che possiamo sapere lo conosciamo interpretando i dati sul modo in cui viaggiano le onde sismiche all’interno del pianeta, integrandolo con principi della fisica e di meccanica celeste”.
Utilizzando dati di propagazione delle onde sismiche, uniti alle recenti scoperte di microvariazioni (nell’ordine dei millisecondi) cicliche della durata del giorno terrestre, i sismologi dell’universita’ californiana propongono una nuova ipotesi: che il nucleo terrestre oscilli come un pendolo a torsione, ossia inverta periodicamente la rotazione. “Le nostre ultime osservazioni mostrano che il nucleo interno ha ruotato leggermente piu’ lentamente dal 1969 al 1971 e poi si e’ spostato nell’altra direzione dal 1971 al 1974”, ha detto John Vidale, uno degli autori dello studio.
“Notiamo inoltre – ha aggiunto – che la lunghezza del giorno e’ aumentata e ridotta come previsto”: un fenomeno definito sorprendente anche dagli stessi autori della ricerca, secondo i quali, comunque, l’oscillazione’ resta l’interpretazione piu’ probabile per spiegare i dati attuali.
L’ipotesi che il nucleo possa invertire rotazione sarebbe pero’ estremamente difficile da spiegare dal punto di vista fisico: “mi lascia a dir poco scettico”, ha precisato Doglioni. “Si tratta di un’interpretazione dei dati poco coerente con gli elementi di meccanica e nel complesso davvero poco credibile”.