Caldo e fenomeni violenti, un legame preciso
Più fa caldo e più, all’arrivo dell’aria fredda, c’è rischio di fenomeni estremi…
di Team MeteoGiuliacci
Ogni estate, dopo le forti ondate di caldo, il prezzo da pagare per riavere il fresco è il rischio di fenomeni meteo estremi. Stiamo parlando ovviamente di temporali di forte intensità, spesso (e per fortuna) circoscritti, ma nel cui areale i danni possono risultare gravosi.
Più caldo uguale più fenomeni
C’è un netto legame tra anomalie calde e possibilità di fenomenologia violenta. Le due cose vanno di pari passo. Come mai? I motivi sono sostanzialmente due:
1) Se l’aria calda preesistente è eccessivamente caldo-umida ha più carburante da rilasciare qualora arrivino masse fresche e secche.
2) Il sole, ai massimi radiativi annuali, contribuisce a surriscaldare i suoli, enfatizzando ulteriormente il rischio di temporali dannosi.
I possibili rischi
Ma vediamo insieme quali sono i possibili rischi associati: forti raffiche di vento lineari (downburst e/o microburst), allagamenti lampo, grandine (QUI UN APPROFONDIMENTO) e tornado (CHE NON SONO COSI RARI…).
Precisiamo una cosa: quando una previsione meteo mette il RISCHIO di fenomeni violenti, non è detto che colpiscano ovunque, ma solo in LIMITATE porzioni di territorio. Va da sé che il “pericolo” va preso in senso probabilistico. In altre parole: se c’è l’allerta rossa della Protezione Civile è altamente probabile ma NON certo che ci siano grandinate o trombe d’aria. Se non ci sono, meglio! Se ci sono…sappiamo come difenderci (QUI UN ARTICOLO A RIGUARDO), perché sapevamo i pericoli che andavamo incontro.
Le prossime date
Per ora, come già scritto nella TENDENZA METEO, sussistono rischi per i prossimi giorni su limitate porzioni tra Alpi, Prealpi e alte pianure. Ovviamente l’estate è lunga e la possibilità di eventi severi c’è fino a settembre al Nord, ottobre/novembre al Centro-Sud. Ecco perché non siamo contenti se c’è troppo caldo, poiché sappiamo quali sono i prezzi da pagare per ottenere la meritata e gradita frescura.