L’onda esplosiva di Tonga ha fatto molte volte il giro della Terra

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L’onda esplosiva di Tonga ha fatto molte volte il giro della Terra

Ha girato almeno quattro volte attorno al nostro pianeta nell’arco di sei giorni, come mostrano le registrazioni di migliaia di stazioni di misurazione in tutto il mondo. E l’eruzione si è potuta sentire a oltre 10.000 chilometri di distanza
di Daniel Lingenhöhl/Spektrum der Wissenschaft
www.lescienze.it

Il 15 gennaio 2022, il vulcano Hunga Tonga-Hunga Ha’apai nell’arcipelago di Tonga, nell’Oceano Pacifico, è esploso e ha ricoperto le isole vicine con uno spesso strato di cenere. Almeno tre persone sono morte. La forza effettiva con cui il vulcano ha eruttato è sempre più documentata dai dati sull’evento. Un gruppo di ricerca guidato da Robin Matoza dell’Università della California a Santa Barbara, per esempio, mostra su “Science” la frequenza con cui l’onda d’urto dell’esplosione si è propagata attorno alla Terra: spostandosi a una velocità di circa 1100 chilometri all’ora, ha girato intorno al nostro pianeta almeno quattro volte nell’arco di sei giorni, come mostrano le registrazioni di migliaia di stazioni di misurazione in tutto il mondo.

Secondo Matoza e colleghi, la cosiddetta onda di Lamb è stata l’onda atmosferica più dominante, eccitata dall’eruzione di Tonga. Questa onda emerge solo durante eventi esplosivi estremamente forti. Gli autori dello studio hanno confrontato i dati con quelli di altre eruzioni vulcaniche, tra cui quella del Krakatoa nel 1883. Secondo i dati, l’ampiezza dell’onda di pressione ha raggiunto la grandezza dell’eruzione del Krakatoa ed è stata dieci volte superiore a quella dell’eruzione del Monte Sant’Elena nel 1980.

Gli effetti dell’onda di pressione atmosferica si sono fatti sentire anche nell’oceano: ha innescato meteo-tsunami in tutto il mondo che hanno preceduto l’onda di tsunami geotettonica innescata nell’Oceano Pacifico. Inoltre, l’eruzione dell’Hunga ha prodotto quella che gli scienziati hanno definito un’onda infrasonora “notevole” rilevata in tutto il mondo e un botto udibile a oltre 10.000 chilometri di distanza.

L’eruzione è considerata la più forte del XXI secolo, almeno finora; le sue nubi di cenere hanno persino raggiunto la stratosfera. Le particelle espulse hanno anche causato una tempesta di fulmini mai registrata prima. Le registrazioni dell’azienda finlandese di tecnologia ambientale Vaisala mostrano che qualche giorno prima e subito dopo l’eruzione sono stati registrati 590.000 lampi, a partire dal 13 gennaio e con un picco il 15 gennaio.

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