L’allarme siccità torna ad affacciarsi (anche) sul centro-sud italiano
Anbi: a Roma da inizio d’anno sono caduti 137 millimetri di pioggia, contro una media degli scorsi 16 anni pari a 357 millimetri
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Se per il nord Italia si parla già di siccità “irreversibile” almeno nel corso di quest’anno, la stessa problematica inizia adesso a pesare sempre più anche sulle regioni del centro-sud, come testimonia l’ultimo Osservatorio Anbi sulle risorse idriche.
In particolare è Roma ad assumere il ruolo di “capitale” anche in questa poco invidiabile fotografia del Paese; alla stazione di rilevamento Lanciani, ad esempio, da inizio d’anno sono caduti 137 millimetri di pioggia contro una media, negli scorsi 16 anni, pari a 357 mm.
«La forte pressione antropica soprattutto della Capitale sulle risorse idriche aggrava la condizione delle già scarse portate, dimostrando la necessità di realizzare pure qui nuovi invasi multifunzionali, capaci di rispondere anche alle esigenze potabili, come previsto dalle progettualità del Piano laghetti da noi presentato insieme a Coldiretti», commenta il presidente Anbi Francesco Vincenzi.
Resta largamente insufficiente la condizione idrica nella confinante Toscana, soprattutto nelle zone meridionali della regione, e anche nelle Marche i livelli attuali dei corsi d’acqua si stanno avvicinando (in alcuni casi sono addirittura inferiori) a quelli largamente deficitari dello scorso anno; la differenza la fanno, per ora, i bacini, che continuano a contenere una quantità d’acqua superiore di 4 milioni di metri cubi rispetto all’anno scorso.
«È la testimonianza evidente della funzione calmieratrice e di riserva idrica, che assumono gli invasi rispetto al territorio, divenuta fondamentale, oggi più che mai, come elemento di contrasto alle conseguenze dei cambiamenti climatici», aggiunge Massimo Gargano, direttore generale dell’associazione che riunisce i Consorzi di bonifica a livello nazionale.
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Nel 1985 a Firenze l’Arno andò in secca mentre in inverno cioè qualche mese prima (gennaio 1985), ci fu un freddo epocale. Il clima è sempre cambiato e continuerà a cambiare perchè è qualcosa di vivo, non come alcuni “scemenziati” che paragonano il clima e meteo ad un termostato. na balla.
la serie di anni che si stanno avvicendando dal 1994 ad oggi, è ben diversa da un anno singolo in mezzo alla normalità, come fu il 1985. Il clima di questi ultimi 40 anni parla chiaro, e qui non si parla di METEO, se permette