Il caldo più estremo mai registrato in Asia ci anticipa quello che ci attende nei prossimi decenni
Gli esperti lanciano l’allarme sull’ondata di caldo infernale che l’India e il Pakistan stanno vivendo da marzo, con temperature mai avute prima. Secondo la scienza ciò che sta avvenendo nell’Asia meridionale è quello che ci attende in futuro se non invertiamo la rotta
di Francesca Capozzi
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Temperature che hanno sfiorato i 50° in India hanno contrassegnato i mesi di marzo ed aprile, essendo state le più elevate mai registrate nel Paese negli ultimi 122 anni. Lo stesso anche in Pakistan dato che dall’inizio della primavera l’Asia del Sud è stata interessata da un’ondata di caldo anomalo con un’umidità tale da rendere difficilissima la sopportazione del clima anomalo.
Le complicazione per via di questo caldo estremo non sono solamente per gli scarsi raccolti di grano, la cui produzione è calata drasticamente sia in termini di quantità che di profitto, ma per la salute umana, avendo la torrida ondata colpito più di un milione di persone ed essendo le condizioni climatiche davvero intollerabili.
Temperature di questi tipo possono essere comuni in India nel mese di maggio e giugno, ma non a marzo e ad aprile dove il clima è sensibilmente diverso, come sottolinea anche la direttrice del settore cambiamenti climatici del The Energy and Resources Institute (TERI) di Nuova Delhi Suruchi Bhadwal.
Secondo l’Organizzazione metereologica mondiale, ondate di calore come quella registrata in Asia ed altri eventi di questa portata saranno inevitabili nelle decadi a venire poiché sono manifestazioni concrete della crisi climatica.
È questo che gli scienziati intendono quando parlano di disastri climatici o quando, con studi, ricerche e possibili scenari futuri, cercando di richiamare l’attenzione dei leader del mondo su un problema che riguarda tutti. Ed è anche questo che il Rapporto IPCC delinea.
L’India ci sta già dando un campanello d’allarme. E ogni Paese deve rendersi conto che i segnali di avvertimento non ci saranno dati per sempre,
ha affermato la dottoressa Bhadwal del TERI che invita il suo Paese ad cambiare l’approccio portato avanti sino ad oggi.
Per far fronte al caldo estremo in India, chi può permetterselo si è affidato a condizionatori e ventilatori che hanno fatto registrate un picco record del consumo di elettricità; elettricità che viene prodotta per il 70% da combustibili fossili quali il carbone. Abbiamo a che fare con circolo vizioso che deve essere spezzato.
Fonte: WMO/Twitter