Ecco come difendersi dalle Trombe d’aria o Tornado
Sempre più frequentemente, all’interno dei temporali, intensi, si sviluppe anche qualche tromba d’aria (tornado) o qualche tromba marina. Ecco come difendersi
di Mario Giuliacci
Le trombe d’aria sono in assoluto il fenomeno meteo più violento in natura, perchè concentrano in aree relativamente limitate un’energia enorme. A generare le trombe d’aria sono i temporali più violenti, e poichè la prossima settimana è atteso un deciso peggioramento del tempo, con la possibilità di numerosi forti temporali, ecco che le trombe d’aria tornano d’attualità. Insomma, c’è la concreta possibilità che tra qualche giorno alcune zone del nostro territorio vengano colpite da questo violento fenomeno atmosferico, anche se va tenuto conto che le probabilità che ogni singola località italiana ha di essere colpita non siano alte, sebbene ultimamente le cose stiano cambiando.
Trombe d’aria, fenomeno relativamente raro ma in crescita
Considerando l’intera superficie italiana, il numero totale di trombe d’aria che si formano sul nostro Paese è relativamente basso. Insomma, il fenomeno, se rapportato all’area esposta (la superficie dell’Italia) è relativamente raro: in Italia infatti si contano circa 50-60 trombe d’aria ogni anno, e in virtù della ristretta area che di volta in volta viene interessata e dell’ampiezza del territorio italiano (circa 300.000 chilometri quadrati), la probabilità che un dato luogo sia investito da uno di questi violenti fenomeni atmosferici risulta molto bassa, dell’ordine di un decimillesimo in un anno. Insomma, come dire che ogni singola località italiana ha la probabilità di essere investita da una tromba d’aria una volta ogni 10.000 anni, anche se una tale grossolana statistica chiaramente non tiene conto delle differenze climatiche che caratterizzano il nostro territorio. Ecco perché è molto difficile osservarne anche solo una in tutto l’arco di una vita. Sono invece in proporzione più frequenti le trombe marine, che in Italia si osservano soprattutto tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno: in questo caso le zone più colpite sono l’Alto Adriatico (in particolare il tratto di mare di fronte alla Venezia Giulia), le coste abruzzesi, lo Stretto di Messina, i litorali laziali e il Mar Ligure, in particolare il Golfo di La Spezia. Però attenzione, tutte le statistiche andrebbero riviste alla luce del recente cambiamento climatico: l’estremizzazione del clima italiano sta infatti favorendo la fromazione di un maggior numero di temporali violenti e, di conseguenza, anche un graduale aumento delle trombe d’aria che colpiscono il nostro territorio.
Il decalogo su come comportarsi di fronte ad una tromba d’aria
Ma cosa bisogna fare se ci si trova di fronte a uno di questi violenti e, attenzione, pericolosissimi fenomeni atmosferici? Per quanto potenzialmente molto pericolose, le conseguenze negative delle trombe d’aria possono essere facilmente limitate se si fa attenzione e si seguono alcune semplici regolette, che abbiamo cercato di sintetizzare in quello che potremmo chiamare il “decalogo per proteggersi dalle trombe d’aria”. Ecco allora cosa fare nelel occasioni in cui una tromba d’aria è in avvicinamento:
1 – Stare lontani da porte e finestre, facilmente frantumate dalla violenza del vento;
2 – Non rifugiarsi in mansarda perché il tetto viene di solito divelto dalla furia del vento;
3 – Rintanarsi ai piani più bassi;
4 – Staccare luce e gas per evitare corti circuiti e perdite di gas, per i danni provocati dal vento;
5 – Non toccare i rubinetti dell’acqua perché i fulmini del temporale, che genera la tromba d’aria, si propagano attraverso le condutture metalliche;
6 – Stare lontani da alberi, pali alti, strutture metalliche, distese liquide: questi elementi attirano i fulmini;
7 – Non ripararsi a ridosso dei muri perimetrali di case o strade perché possono crollare sotto la spinta del vento fortissimo;
8 – Non rifugiarsi in strutture prefabbricate, come ad esempio quelle di numerosi centri commerciali, perché in genere non sopportano la furia di una tromba d’aria;
9 – Abbandonare auto e roulotte, perché possono essere trascinate via o ribaltate dal vento;
10 – In mancanza di rifugi idonei, distendersi supini a terra, negli avvallamenti del terreno.
Fonte Articolo: Col. Mario Giuliacci