Seconda estensione del ghiaccio marino antartico più bassa in 44 anni di registrazioni
Copernicus:quinto marzo più caldo a livello globale, ma in e Europa è stato 0.4º C più freddo della media
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Secondo i dati del “Monthly Climate Bulletins on temperature, sea ice and hydrological variables” del Copernicus Climate Change Service (C3S), «La temperatura media globale per marzo 2022 è stata di circa 0.4º C superiore alla media 1991-2020, rendendolo il quinto marzo più caldo mai registrato». Nel complesso, nel marzo 2022 l’Europa, è stata circa 0.4º C più fredda della media, quello appena passato è stato il marzo più freddo negli ultimi 10 anni, Coperv nicus spiega che «Vi è stato un contrasto nelle anomalie di temperatura in Europa, con condizioni più calde della media a nord e più fredde della media a sud». Le condizioni di freddo si sono estese all’Africa settentrionale e in Russia, mentre sono state registrate condizioni di caldo anomalo in gran parte dell’Artico e dell’Antartide: «L’Artico ha vissuto il quarto marzo più caldo mai registrato. In Antartide sono stati battuti i record giornalieri di temperatura massima».
Per quanto riguarda i Poli C3S evidenzia che «L’estensione del ghiaccio marino artico è stata del 3% inferiore alla media 1991-2020, proseguendo nella tendenza di estensioni inferiori alla media, ma non particolarmente basse, osservata da luglio 2021».
Mentra a sud, «A marzo, l’estensione del ghiaccio marino antartico è stata del 26% inferiore alla media 1991-2020, classificandosi al secondo posto tra le più basse nei 44 anni di registrazioni satellitari, con ampie aree di concentrazione di ghiaccio marino inferiori alla media nei mari di Ross, Amundsen e Weddell settentrionale».
Già la World meteorological organization (WMO) aveva lanciato un allarme per quanto sta succedendo in Antartide: «Temperature elevate, pioggia e il crollo di una banchisa di ghiaccio nell’Antartide orientale hanno sollevato dubbi e preoccupazioni sul possibile ruolo del cambiamento climatico nella parte più fredda e secca del mondo». Gli eventi sono accaduti subito dopo che, secondo il National Snow and Ice Data Center Usa, l’estensione minima del ghiaccio marino antartico dopo lo scioglimento estivo è scesa al di sotto di 2 milioni di chilometri quadrati per la prima volta dall’inizio della raccolta dei dati satellite nel 1979.
La Wmo ricorda che «Il clima antartico e l’estensione del ghiaccio marino sono soggetti a grandi variazioni naturali di anno in anno e sono influenzati dai forti venti in questa remota parte della Terra che si estende per 14 milioni di km2 (circa il doppio dell’Australia). La temperatura media annuale varia da circa -10° C sulla costa antartica a -60° C nelle parti più alte dell’interno. La Penisola Antartica (la punta nord-ovest vicino al Sud America) è tra le regioni del pianeta a più rapido riscaldamento, quasi 3°C negli ultimi 50 anni . La remota Antartide orientale, al contrario, è stata finora meno colpita».
Nella terza settimana di marzo, le stazioni di ricerca nell’Antartide orientale hanno registrato temperature senza precedenti. Ad esempio, Vostok nel mezzo dell’altopiano ghiacciato ha raggiunto un massimo provvisorio di -17,7℃, infrangendo il record precedente di -32,6℃. Secondo il Weather and Climate Extremes Archive della WMO, la stazione russa, a 3420 metri di altitudine, ha il record ufficiale di temperatura più bassa del mondo di -89,2°C.
La stazione di ricerca italo-francese Dome Concordia (Dome C), ha registrato la sua temperatura più alta: circa 40℃ sopra la media di marzo. Etienne Vignon e Christoph Genthon, del Laboratoire de Météorologie Dynamique francese, ed esperti del WMO Global Cryosphere Watch, hanno commentato: «La temperatura calda al Dome C, ancora molto al di sotto dello zero, è probabilmente più un campanello d’allarme, che non ha un impatto locale significativo nella calotta glaciale interna. D’altra parte, il fatto che la temperatura sia stata di gran lunga superiore a 0° C e che il giorno prima abbia piovuto sulla costa a monte è più preoccupante. Le precipitazioni sono rare in Antartide, ma quando si verificano, hanno conseguenze sugli ecosistemi, in particolare sulle colonie di pinguini, e sul bilancio di massa della calotta glaciale. Fortunatamente non ci sono più pulcini di pinguino in questo periodo dell’anno, ma il fatto che questo accada a marzo ci ricorda la posta in gioco nelle regioni periferiche: fauna selvatica e stabilità della calotta glaciale. Qui la temperatura calda al Dome C è fonte di eccitazione per i climatologi, che piova sulla costa a marzo è fonte di preoccupazione per tutti».
Il caldo e l’umidità sono stati causati soprattutto da un fiume atmosferico, una stretta fascia di umidità raccolta dagli oceani caldi. I fiumi atmosferici si sviluppano ai margini di sistemi a bassa pressione e possono spostare grandi quantità d’acqua su grandi distanze. Secondo Robert Rohde, lead scientist di Berkeley Earth. «Questo evento sta riscrivendo i libri dei record e le nostre aspettative su ciò che è possibile fare in Antartide. Si tratta semplicemente di un evento stranamente improbabile, o è un segno di qualcos’altro a venire? In questo momento, nessuno lo sa». Gli scienziati affermano che è troppo presto per dire con certezza se la causa sia il cambiamento climatico.
Mike Sparrow, a capo del World Climate Research Programme, ha ricordato che «L’Antartide è stata spesso definita un “gigante dormiente”… è il continente più freddo, più ventoso e più secco e spesso considerato relativamente stabile. Tuttavia, le recenti temperature estreme e i crolli della banchisa di ghiaccio ci hanno ricordato che non dovremmo dare per scontata l’Antartide. Le calotte glaciali antartiche contengono quasi 60 metri di potenziale innalzamento del livello del mare. Comprendere e monitorare correttamente il continente è quindi fondamentale per il futuro benessere della società».
Hilmar Gudmundsson e Adrian Jenkins della Northumbria University e Bertie Miles dell’università di Edimburgo hanno commentato su The Conversation: «Come glaciologi, vediamo l’impatto del riscaldamento globale sull’Antartide nell’aumentare la perdita di ghiaccio nel tempo. E quello che succede in Antartide non resta in Antartide. Il riscaldamento globale sta rendendo più probabili eventi come questo. E poiché sempre più banchise di ghiaccio intorno all’Antartide collassano, la perdita di ghiaccio aumenterà e con essa i livelli globali del mare …. Non tutto ciò che accade in natura è dovuto al solo riscaldamento globale. L’Antartide perde massa a causa dello scarico di iceberg e delle calotte glaciali crescenti e calanti come parte di un ciclo naturale. Ma quello che stiamo vedendo ora, con il crollo della banchisa di ghiaccio del Conger e altre, è la continuazione di una preoccupante tendenza per cui le piattaforme di ghiaccio antartiche subiscono un collasso dopo l’altro in tutta l’area».