Scoperto dagli astronomi un nuovo tipo di esplosione stellare: si chiama micronova
Un recente studio nel Regno Unito ha registrato una nuova ed incredibile scoperta: un tipo di esplosione termonucleare nelle stelle finora sconosciuto che è stato osservato per la prima volta e chiamato micronova. Il fenomeno è di grande potenza, ma in piccola scala
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Sull’universo c’è ancora moltissimo da scoprire e gli scienziati e gli altri esperti che scrutano il cielo lo sanno bene, non a caso proprio nelle ultime ore è stata fatta una nuova interessantissima scoperta da un team internazionale di astrologi della Durham University, il cui studio è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Nature.
Grazie al telescopio VLT ed all’Osservatorio Europeo Australe (ESO), i ricercatori hanno osservato un nuovo tipo di esplosione sulla superficie di tre nane bianche, stelle morte con una massa simile a quella del Sole, ma dimensioni della Terra, a cui hanno dato il nome di micronova.
Le micronove sono infatti su scala ridotta rispetto alle nove e alle supernove che sono molto luminose e vengono studiate da secoli, da qui perciò il “micro” che le distingue dalle altre due.
Assistere a questo fenomeno è molto difficile perché gli astronomi hanno constatato che queste esplosioni termonucleari sono molto rapide e possono durare solo qualche ora in tutto o poco più. L’esplosione è comunque molto potente, sebbene non paragonabile all’energia sprigionata da una nova; la quantità di materiale stellare sarebbe pari a 3,5 miliardi di Grandi Piramidi di Giza.
Come avviene esattamente l’esplosione termonucleare?
Prima di tutto bisogna precisare che sulle nane bianche hanno luogo sia le esplosioni delle micronove che delle nove. Se due nane bianche si trovano non troppo distanti tra loro allora queste possono “rubare” principalmente l’idrogeno dalle altre stelle. Non appena l’idrogeno tocca la superficie estremamente calda della stella nana, i suoi atomi si fondono in elio dando vita ad una esplosione.
Mentre nelle nove la luce emessa dall’esplosione può però esser vista per settimane, per le micronove ciò avviene solamente nel corso di qualche ora.
Il fenomeno sfida la nostra comprensione di come avvengono le esplosioni termonucleari nelle stelle. Pensavamo di saperlo, ma questa scoperta propone un modo totalmente nuovo per realizzarle”
ha affermato il ricercatore italiano Simone Scaringi, astronomo della Durham University.
Fonte: Nature