Hubble ha scoperto la stella più lontana da noi
Ha iniziato a brillare appena 900 milioni di anni dopo il big bang. Oggi la sua luce arriva fino alla Terra, amplificata da una lente gravitazionale. È la stella singola più lontana e più antica ancora visibile tra quelle rilevate finora
di Franziska Konitze/Spektrum der Wissenschaft
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Il soprannome suona già bene: Earendel. La parola viene dall’inglese antico e significa qualcosa come “stella del mattino” o “luce nascente”. Secondo un gruppo di ricercatori, la stella, appena scoperta, ha iniziato a brillare nello spazio circa 900 milioni di anni dopo il big bang. Questo rende Earendel probabilmente la stella singola visibile più lontana che gli scienziati siano stati in grado di scoprire finora. Lo studio è stato pubblicato su “Nature”.
Normalmente, stelle così antiche – e quindi lontane – non possono più essere osservate singolarmente: sono troppo deboli. Ma nel caso di Earendel, le lenti gravitazionali hanno dimostrato ancora una volta di essere uno strumento utile. In una lente gravitazionale, la luce viene focalizzata e quindi amplificata grazie a un oggetto massiccio che si trova tra l’osservatore e il corpo celeste. L’effetto era già stato previsto da Albert Einstein nel 1936, ma fu osservato solo decenni dopo.
Earendel stabilisce un nuovo record
Nel frattempo, i ricercatori stanno rilevando ogni sorta di oggetti celesti grazie a vari effetti di lente gravitazionale: la lente di microgravità, per esempio, in cui una stella agisce da lente, può rivelare pianeti liberi e solitari alla deriva nello spazio. Massicci ammassi di galassie, in qualità di lenti, possono far apparire la luce degli oggetti dietro di essi come immagini multiple: per esempio, nel cielo vediamo un quasar nella costellazione di Pegaso ben quattro volte, a formare la famosa “croce di Einstein”.
Anche singole stelle lontane sono già state rilevate dagli astronomi grazie alle lenti gravitazionali. Finora, però, questo valeva solo per i corpi celesti che si trovavano a non più di nove miliardi di anni luce da noi. La stella Earendel, con un redshift di 6,2 – e quindi una distanza di circa 12,9 miliardi di anni luce – è la nuova detentrice del record. Un ammasso di galassie in primo piano ha amplificato la sua luce diverse migliaia di volte, tanto da poter essere vista nelle immagini riprese dal telescopio spaziale Hubble.
Secondo un gruppo guidato da Brian Welch della Johns Hopkins University, Earendel potrebbe essere stata una stella di un sistema singolo o doppio. Probabilmente era una vera gigante, con una massa di oltre 50 masse solari. Osservazioni spettroscopiche con il James Webb Space Telescope dovrebbero confermare la scoperta e permettere una classificazione più precisa.
A questo punto, però, potrebbe non essere rimasto molto di Earendel: a causa della sua grande massa, molto probabilmente la stella che brillava verso la Terra 12,9 miliardi di anni fa è esplosa da tempo come supernova, e la sua luce non è “nascente”, ma calante.