La seconda parte della primavera porterà le piogge? Ecco le proiezioni
Marzo oramai è andato con pochissime piogge; gli ultimissimi giorni potrebbero esser piovosi, ma per un recupero guardiamo aprile
È possibile stilare con precisione se la seconda parte della primavera ci donerà fasi meteo piovose? Possiamo dire se aprile risulterà un mese ricco di piogge o seguirà questo trend? Le risposte sono molteplici e per non dire tutto il contrario di tutto ci affidiamo agli esperti del settore, ovvero la modellistica numerica.
Proiezioni
Con l’ausilio del Centro Meteorologico Europeo si possono analizzare le proiezioni climatiche. Cosa sono? Tendenze che hanno una validità di 45 giorni. Ovviamente, rammentiamo che sono foci a lunghissimo termine, NON SONO PREVISIONI e necessitano di essere confermate nel dettaglio.
Buone notizie o no?
Rispondiamo subito: no. Ciò che osserviamo è una linea di tendenza marcatamente anomala. La circolazione atmosferica generale è e sarà bloccata a lungo, per la presenza continua di aree di alta pressione sull’Europa occidentale. Insomma, aprile sembra proprio seguire il trend di marzo, ma con qualche punto da analizzare.
Gli anticicloni
Le proiezioni che vediamo dal modello inter-europeo tendono a mostrare un rinforzo delle aree di bassa pressione sulla Russia occidentale. È normale? No, perché in questa fase va in contrapposizione con l’anticiclone europeo a occidente, già di per sé raro in aprile, in specie dopo la sua permanenza (ostinata!) invernale. Ma sappiamo che le situazioni di stallo atmosferico possono risultare molto lunghe da sbrigliare e pure stavolta sarà cosi. Quando l’atmosfera va “in panne”, è arduo farla ripartire…
Il ruolo dei temporali
Le basse pressioni a est andranno a spingere masse d’aria instabile verso l’Italia, molto probabilmente anche fredde. Finora il risultato è che sta piovendo e nevicando vicino al mare, per contrasto igrometrico. Nel prossimo mese, grazie al non più trascurabile riscaldamento del suolo, tale dinamica esalterà la formazione di temporali soprattutto nelle ore diurne.
Precisiamo una cosa: i modelli matematici NON dicono se pioverà per temporale o perturbazione, ma solo le eventuali anomalie presenti. Durante il mese di aprile, quando giungono correnti nordorientali, si formano quelle che vengono dette gocce d’aria fredda in quota, ovvero sistemi che causano maltempo senza che ci sia una corrispettiva bassa pressione al suolo. E servirà questo per riportare la pioggia in Italia, ci sono garanzie in merito.
Appare decisamente positivo il fatto che torni a piovere nei rilievi e nelle zone interne lontane dal mare: è qui, dove nascono i fiumi e torrenti alpini e appenninici che sono in secca. Perciò questa è una buona notizia. Ce n’è una cattiva purtroppo.
Non recuperiamo il deficit
Impossibile già da ora recuperare il deficit. Ve lo diciamo con sicurezza. I motivi sono due.
Ci sarà ancora una volta una diffusa area con deficit pluviometrici, che andrà dalle Isole Britanniche verso la Francia, l’Europa centrale e orientale, l’Italia, i Balcani e sino alla Turchia. Volendo vedere nei dettagli, le piogge sopra la media si verificheranno quasi esclusivamente in Scandinavia. Si verificano questi trend a causa del transito delle perturbazioni oceaniche che saranno ancora una volta sparate molto verso nord, ben al di sopra delle Alpi.
Le fasi meteo temporalesche NON sono utili a colmare deficit pluviometrici importanti. I temporali son fenomeni isolati, a macchia di leopardo e sovente violenti, quindi scaricano molta acqua in poco tempo e spazio. Ne consegue che una parte dell’acqua viene persa o evapora.
Non ci resta che vedere come sarà il trend pluviometrico di aprile e maggio: siamo comprensibilmente preoccupati delle tendenze per l’estate, ma su questo torneremo in un prossimo aggiornamento.
Pessime tendenze per le prossime settimane: il deficit non si colmerà affatto…