Teodosio il Grande e gli “scherzi” della Bora
Le frecce furono rese più veloci dal potente vento
di Mario Giuliacci
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Teodosio il Grande, già Imperatore d’Oriente, fu l’ultimo grande condottiero a regnare su tutto l’impero Romano, ma per farlo fu costretto a condurre il suo esercito a occidente per scontrarsi con le truppe del generale Arbogaste, che assieme all’alto funzionario Flavio Eugenio aveva usurpato il trono dell’Impero d’Occidente .
La battaglia decisiva ebbe luogo a settembre del 394 nella Valle del Vipacco, a pochi chilometri da Trieste . Nel primo giorno di scontri le truppe di Teodosio, per evitare la completa disfatta, furono costrette a ritirarsi . Il giorno successivo, nella Battaglia del Frigido (antico appellativo del Fiume Vipacco), si consumò lo scontro finale che, più degli eserciti, vide protagonista il vento!
All’improvviso cominciarono a soffiare gelidi e violenti venti di Bora e così Teodosio e i suoi soldati, schierati sul lato orientale del campo di battaglia, si trovarono a favore di vento, mentre le truppe nemiche si trovaro-no il vento contro .
I dardi scagliati dai soldati di Teodosio, spinti da venti che soffiavano a oltre 100 km/h, piombarono con inaudita violenza sulle truppe nemiche, falcidiando anche i reparti arretrati; al contrario le legioni degli usurpatori, respinte dal vento furioso, non riuscirono neanche ad avanzare e videro addirittura le frecce scagliate tornare loro addosso .
Così con l’aiuto della Bora, Teodosio sbaragliò l’armata nemica e si liberò degli usurpatori . Tuttavia, lo stesso vento gelido che gli aveva donato la vittoria causò all’imperatore una grave forma di polmonite che pochi mesi dopo, nel gennaio del 395, ne causò la morte, lasciando definitivamente diviso l’Impero Romano .
Articolo tratto dall’Opera
“METEOCURIOSITA” – a cura di A. Giuliacci e M.Giuliacci – Ronca Editore
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