Nel Regno Unito le piante fioriscono un mese prima rispetto al 1986
Se dovesse continuare questo trend, il funzionamento e la produttività dei sistemi biologici, ecologici e agricoli correrebbero un rischio senza precedenti
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Le temperature globali stanno aumentando a un ritmo senza precedenti, ma le risposte ambientali sono spesso difficili da riconoscere e quantificare. Lo studio “Plants in the UK flower a month earlier under recent warming”, pubblicato su Proceedings of the Royal Society B da un team di ricercatori dell’università di Cambridge è partito dalla convinzione che «Le osservazioni a lungo termine della fenologia vegetale, la sequenza annuale ricorrente delle fasi di sviluppo delle piante, possono fornire misure sensibili del cambiamento climatico e informazioni importanti per i servizi ecosistemici».
Il team di ricerca ha studiato 419.354 dati sulla prima data di fioritura di 406 specie di piante raccolti nel Regno Unito tra il 1753 e il 2019, dalle Shetland a nord, all’Inghilterra meridionale, dall’Irlanda del Nord a ovest fino al Suffolk a est, e ha scoperto che la fioritura delle piante è anticipata in media di quasi un mese rispetto al 1986. E che nei siti meridionali la prima fioritura avviene in media 6 giorni prima che in quelli settentrionali e 5 giorni prima negli ambienti urbani rispetto a quelli rurali e 1 giorno prima a quote inferiori rispetto a quelle più elevate. Proprio come la caduta delle foglie autunnali viene ritardata dal clima più caldo, i fiori compaiono prima su alberi e arbusti.
Le fioriture anticipate – o molto anticipate come si vedono in Italia in questo periodo – presentano forti rischi: se questo trend continuerà ci potrebbero essere effetti a catena per uccelli, insetti e interi ecosistemi.
Intervistato da BBC News, il principale autore dello studio, Ulf Buntgen – che lavora per l’università di Cambridge, il WSL svizzero, l’Accademia ceca delle scienze e l’università Masaryk di Brno – ha avvertito che «Potrebbe verificarsi una discrepanza ecologica, che avrebbe un effetto drammatico sul funzionamento e sulla produttività della natura e dell’agricoltura. Il nostro sistema climatico sta cambiando in un modo che colpisce noi e il nostro ambiente».
Anche nel Regno Unito il riscaldamento globale fa sì che la primavera arrivi prima e l’autunno più tardi, e non tutte le piante e gli animali si stanno adattando allo stesso ritmo. Gli scienziati evidenziano che «Se le specie non sono sincronizzate tra loro, ciò potrebbe avere conseguenze disastrose, un concetto noto come disadattamento ecologico. Polline, nettare, semi e frutti delle piante sono importanti risorse alimentari per insetti, uccelli e altri animali selvatici. E se i fiori compaiono troppo presto possono essere colpiti dal gelo, danneggiando il raccolto degli alberi da frutto».
Commentando lo studio, John David, responsabile della tassonomia orticola della Royal Horticultural Society, ha confermato che «Le piante fioriscono prima a causa del riscaldamento globale, proprio come la caduta delle foglie in autunno viene ritardata da clima più caldo. L’obiettivo principale di questo studio è sulle piante autoctone e quindi non abbiamo ancora un quadro chiaro del pieno impatto di questi cambiamenti sulle piante da giardino, ma ci aspetteremmo un modello simile e abbiamo visto indicazioni nei nostri giardini RHS che gestiamo, come i tempi di fioritura dei meli nel nostro frutteto nell’RHS Garden Wisley».
Lo studio conclude: «Indipendentemente dai dati utilizzati e dai metodi applicati, se le piante nel Regno Unito continuano a fiorire prima e se la frequenza, l’intensità e la durata degli estremi climatici aumenteranno ulteriormente, il funzionamento e la produttività dei sistemi biologici, ecologici e agricoli saranno a un rischio senza precedenti