Il sud-ovest del Nord America sta subendo la peggiore mega siccità degli ultimi 1.200 ann

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Il sud-ovest del Nord America sta subendo la peggiore mega siccità degli ultimi 1.200 anni

Studio di UCLA, NASA e Columbia University: il cambiamento climatico è un fattore determinante
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«La siccità che ha imprigionato il sud-ovest dell’America del Nord negli ultimi 22 anni è la “megasiccità” – definita come una siccità che dura due decenni o più – più arida della regione almeno dall’anno 800». A dirlo è lo studio “Rapid intensification of the emerging southwestern North American megadrought in 2020–2021” pubblicato su Nature Climate Change  da un team di ricercatori dell’università della California – Los Angeles (UCLA), della Nasa e della Columbia University.

All’UCLA evidenziano che «A causa delle alle alte temperature della regione e ai bassi livelli di precipitazioni dall’estate 2020 all’estate 2021, l’attuale siccità ha superato la gravità di una mega-siccità della fine del 1500 che in precedenza era stata identificata come la siccità più arida negli ultimi 1.200 anni studiati dagli scienziati».

Il principale autore dello studio, il geografo Park Williams dell’UCLA e del Lamont-Doherty Earth Observatory della Columbia University, ha sottolineato che «Con condizioni di siccità che potrebbero persistere, ci sarebbero voluti più anni piovosi per rimediare ai loro effetti. E’ estremamente improbabile che questa siccità possa finire con un anno piovoso».

I ricercatori hanno calcolato l’intensità della siccità analizzando gli anelli degli alberi, che forniscono informazioni sui livelli di umidità del suolo ogni anno per lunghi periodi di tempo. Misurazioni confermate confrontandole con i dati climatici storici. I periodi di grave siccità sono stati contrassegnati da alti livelli di “deficit di umidità del suolo”, una metrica che descrive la poca umidità contenuta nel suolo rispetto alla sua normale saturazione. Dal 2000, il deficit medio di umidità del suolo è stato due volte più grave di qualsiasi siccità del 1900 in poi , e maggiore di quanto non fosse durante i periodi più aridi delle più gravi siccità degli ultimi 12 secoli.

Studiando l’area dal Montana meridionale al Messico settentrionale e dall’Oceano Pacifico alle Montagne Rocciose, i ricercatori hanno scoperto che «Nella regione si sono verificate ripetutamente mega siccità dall’800 al 1600» e Williams spiega che «La scoperta suggerisce che si sono verificati cambiamenti drammatici nella siccità e nella disponibilità di acqua nel Sud-ovest prima che gli effetti del cambiamento climatico causato dall’uomo diventassero evidenti nel XX secolo».

I modelli climatici esistenti hanno dimostrato che l’attuale siccità sarebbe stata arida anche senza il cambiamento climatico, ma non nella stessa misura. Secondo lo studio, «Dal 2000, il cambiamento climatico causato dall’uomo è stato responsabile di circa il 42% del deficit di umidità del suolo. Uno dei motivi principali per cui il cambiamento climatico sta causando siccità più gravi è che le temperature più calde stanno aumentando l’evaporazione, che secca il suolo e la vegetazione. Dal 2000 al 2021, le temperature nella regione sono state di 0,91 gradi Celsius superiori alla media dal 1950 al 1999».

Williams fa notare che «Senza il cambiamento climatico, gli ultimi 22 anni sarebbero stati probabilmente ancora il periodo più secco degli ultimi 300 anni. Ma non avfrebbero retto il confronto con le mega siccità del 1500, 1200 o 1100».

Secondo l’US Drought Monitor,  al 10 febbraio, il 95% degli Stati Uniti occidentali soffriva di condizioni di siccità. E per l’US Bureau of Reclamation, nell’estate del 2021 due dei più grandi bacini idrici del Nord America – il lago Mead e il lago Powell, entrambi sul fiume Colorado – hanno raggiunto i livelli più bassi mai registrati.

In risposta alla carenza idrica causata dalla siccità, le autorità di regolamentazione hanno continuato ad attuare misure di conservazione dell’acqua. Ad agosto, ad esempio, i funzionari federali hanno tagliato le quote idriche a diversi Stati del sud-ovest in risposta ai bassi livelli dell’acqua nel fiume Colorado. E in ottobre, il governatore della California Gavin Newsom ha dichiarato un’emergenza siccità e ha chiesto ai californiani di ridurre volontariamente il consumo di acqua del 15%.

Williams conclude: «Iniziative come quelle aiuteranno a breve termine ma. per garantire che le persone abbiano l’acqua di cui hanno bisogno mentre il cambiamento climatico continua a intensificare le condizioni di siccità, saranno necessari sforzi per la conservazione dell’acqua che si estendano oltre i periodi di siccità».

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