Il picco di radiazioni di Chernobyl non dipende da un danneggiamento della centrale nucleare
ISIN: massima attenzione alla sicurezza degli impianti nucleari ucraini
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L’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (ISIN) italiano sta «seguendo con attenzione l’evolversi degli eventi in Ucraina, con particolare riferimento alla situazione degli impianti nucleari in funzione e dismessi, Chernobyl in primo luogo».
Il 26 febbraio, sulla piattaforma di pronta notifica USIE dell’International atomic energy agency (Iaea) è stata pubblicata la notizia «Forze armate non identificate avrebbero preso il controllo dell’impianto nucleare di Chernobyl». L’esercito russo ha detto che la centrale nucleare non è stata danneggiata e che il personale ucraino e le guardie di sicurezza stanno collaborando per mantenerla in sicurezza.
In realtà, come ha confermato BBC News, «Un picco di radiazioni è stato registrato vicino alla centrale nucleare di Chernobyl che è stata occupata dalle forze russe, come mostrano i dati di monitoraggio».
Le truppe russe invasori hanno preso il controllo della centrale nucleare di Chernobyl – dove nel 1986 è avvenuto il peggior disastro nucleare civile del mondo – il 24 febbraio e, secondo quanto riferito dalle stazioni di monitoraggio. i livelli delle radiazioni nell’area sono aumentati di 20 volte. Ma tutti gli esperti avevano subito detto che un altro grave disastro nucleare a Chernobyl «E’ estremamente improbabile».
L’aumento della radioattività sarebbe dovuto al passaggio di veicoli militari pesanti che hanno spostato il terreno contaminato nella zona di esclusione di 4.000 km2 che circonda la centrale nucleare abbandonata. Il picco più alto di radioattività è stato registrato vicino al reattore danneggiato, dove normalmente gli esseri umani ricevono circa 3 microsievert all’ora. Ma giovedì il livello è balzato a 65 microSv/ora.
Claire Corkhill, esperta di materiali nucleari della Sheffield University, ha detto alla BBC che «Il picco era “abbastanza localizzato, Ci sono stati aumenti lungo le piste principali dentro e fuori la zona intorno al reattore. L’aumento del movimento di persone e veicoli all’interno e intorno alla zona di Chernobyl avrà sollevato la polvere radioattiva sul terreno. A condizione che non ci siano ulteriori movimenti, dovrebbe diminuire di nuovo nei prossimi due giorni».
Ieri, l’Autorità si Stato per la sicurezza nucleare ucraina (SNRIU) ha reso noto che «Tutti gli impianti della regione starebbero funzionando in sicurezza».
Ma qualsiasi attività militare nella zona e intorno alle altre vetuste centrali nucleari ucraine di epoca sovietica è preoccupante.
Secondo il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, le truppe russe hanno occupato la centrale nucleare di Chernobyl, circa 130 km a nord della capitale ucraina Kiev, dopo una feroce battaglia con soldati e miliziani ucraini. I russi dicono che i soldati ucraini si sono arresi praticamengte senza combattere, mentre i miliziani sono stati eliminati a centinaia. La guerra è anche guerra di disinformazione, ma farla intorno al cadavere di un a centrale nucleare è ancora più preoccupante.
Nel sito di Chernobyl ci sono diverse strutture di contenimento delle scorie nucleari – compreso il cosiddetto ” new safe confinement ” – un’enorme cupola protettiva che copre il reattore numero quattro che esplose nel 1986 causando il disastro nucleare.
La Corkhill spiega ancora: «Questi edifici sono progettati per il contenimento, per mantenere i materiali radioattivi all’interno, ma non sono necessariamente blindati: non sono progettati per funzionare in una zona di guerra». Grazie alle misure di protezione finanziate in gran parte dall’Unione europea, la radioattività nella centrale di Chernobyl to è diminuita in modo significativo e i picchi radioattivi èpiù recenti sono stati causati da un enorme incendio boschivo vicino alla centrale.
Per la Corkhill, «Desta molta più preoccupazione qualsiasi combattimento vicino agli altri reattori nucleari ucraini funzionanti».
Un noto esperto di politica nucleare britannico, James Acton, ha scritto che «Chernobyl si trova all’interno di un grande spazio disabitato. Gli altri reattori dell’Ucraina non sono isolati in modo simile. Le centrali nucleari non sono progettate per le zone di guerra».
L’Iaea ha dichiarato venerdì che l’Ucraina l’ha informata che «I reattori nucleari del Paese continuano a funzionare in modo sicuro».
Comunque, l’ISIN conferma che «Non sono stati colpiti o comunque danneggiati i materiali radioattivi stoccati nel deposito presso Kiev raggiunto da un missile che ha colpito il sito nelle scorse ore. Lo ha comunicato l’operatore responsabile della struttura ucraina. Dalle informazioni in possesso dell’ISIN si può ipotizzare inoltre che un eventuale coinvolgimento dei rifiuti stoccati, potrebbe comportare conseguenze solo a carattere locale. Sono tuttavia in corso controlli sull’eventuale danneggiamento dell’integrità delle strutture e dei sistemi di impianto».
L’ISIN, che è in collegamento costante con le agenzie internazionali che si occupano di energia nucleare, ha comunicato che «In linea con il proprio mandato, l’Ispettorato, in costante contatto con il Dipartimento della Protezione Civile, sta monitorando la situazione, anche attraverso eventuali informazioni che potranno essere rese disponibili mediante i circuiti internazionali di emergenza. Si sta inoltre studiando, con gli strumenti di analisi previsionale in dotazione dell’Ispettorato, la possibile evoluzione di ipotetici rilasci di sostanze radioattive dagli impianti ucraini sulla base dei venti prevalenti».