Da inizio anno sono quadruplicati gli incendi in Italia, rispetto al 2021
Coldiretti: «Occorrono interventi strutturali per ricreare le condizioni economiche e sociali affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di vigilanza, manutenzione e gestione del territorio»
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Oltre alla siccità – con il Po che a gennaio non è mai stato così in secca da 16 anni –, in Italia tornano a crescere gli incendi: dall’inizio dell’anno sono «più che quadruplicati rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso spinti dal forte vento, dalle alte temperature e dall’assenza di precipitazioni che ha inaridito i terreni nei boschi favorendo il divampare delle fiamme», come spiega la Coldiretti in base agli ultimi dati forniti dall’European forest fire information system (Effis).
Secondo l’analisi Coldiretti, venti forti e siccità ha favorito il divampare delle fiamme in Italia dove si sono contati ben 19 incendi dall’inizio dell’anno, dopo un 2021 che ha visto oltre 150mila ettari di territorio da nord a sud del Paese inceneriti: ogni rogo – oltre alla perdita di biodiversità – costa agli italiani oltre diecimila euro all’ettaro fra spese immediate per lo spegnimento e la bonifica e quelle a lungo termine sulla ricostituzione dei sistemi ambientali ed economici delle aree devastate.
«Occorrono interventi strutturali per ricreare le condizioni economiche e sociali affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di vigilanza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli anche nei confronti delle azioni criminali che sono un danno per l’intera collettività – afferma il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini – In questo contesto Coldiretti e Federforeste hanno elaborato un progetto nell’ambito del Pnrr per piantare in Italia milioni di alberi nell’arco dei prossimi cinque anni nelle aree rurali e in quelle metropolitane anche per far nascere foreste urbane con una connessione ecologica tra le città, i sistemi agricoli di pianura a elevata produttività e il vasto e straordinario patrimonio forestale presente nelle aree naturali».