Scoperto un oggetto cosmico mai visto
Emette lampi radio a intervalli regolari
di Leonardo de Cosmo
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Scoperto un oggetto cosmico ma visto finora: è una sorta di faro che emette lampi di onde radio molto intensi a intervalli regolari, di 20 minuti circa.
A osservare questa anomala sorgente cosmica, pubblicata sulla rivista Nature, è stato un gruppo di astrofisici del Centro Internazionale di ricerca per la radio astronomia dell’Università Curtin, in Australia.
“Si tratta di un tipo di impulso radio finora mai riscontrato”, ha detto all’ANSA Andrea Possenti, dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) a Cagliari, commentando la ricerca. Gli anomali impulsi scoperti dai ricercatori australiani sono dei pacchetti di onde radio, molto intensi e lunghi alcune decine di secondi, che si ripetono a intervalli regolari di poco più di 18 minuti. “Da decenni – ha detto Possenti – conosciamo e studiamo impulsi simili a questi ,che riteniamo siano prodotti da stelle molto compatte note come pulsar. In generale, però. le pulsar emettono impulsi molto più brevi e molto più rapidamente, della durata compresa tra pochi millisecondi e pochi secondi. Una sorgente come quella scoperta descritta su Nature è qualcosa di molto diverso”.
L’anomalia, secondo gli autori della ricerca, potrebbe dimostrare l’esistenza di una sottofamiglia di pulsar finora sconosciuta, particolarmente ‘lente’, oppure essere prodotta da una magnetar, ossia stelle di neutroni caratterizzate da campi magnetici molto intensi e ancora poco studiate.
Curiosamente il segnale osservato è molto intenso, eppure era finora sfuggito alle rilevazioni. “Ciò – – ha rilevato Possenti – potrebbe essere dovuto a due motivi: uno ‘tecnico’ e uno ‘pratico’: dato che le pulsar a noi note hanno periodi e impulsi molto rapidi, tutti gli strumenti che cercano questi segnali si focalizzano su intervalli molto più brevi. A questo si aggiunge il problema delle interferenze. Le onde radio sono molto usate nelle attività umane e quindi distinguere un segnale anomalo proveniente dal cielo è in realtà molto complicato”.
La scoperta di queste nuove sorgenti apre ora alla possibilità di ipotizzare nuovi esperimenti e campagne di osservazione per andare alla caccia di questi nuovi oggetti cosmici.