Raddoppiate le alluvioni in Africa a causa della deforestazione
Analisi grazie ai dati satellitari degli ultimi 30 anni
www.ansa.it
Tempeste e alluvioni nell’Africa occidentale sono raddoppiate in 30 anni per la deforestazione.
Lo indica lo studio del Centro britannico per l’Ecologia e l’idrologia (UKCEH), basato sui dati raccolti dai satelliti e pubblicato sulla rivista dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti (Pnas).
È noto che il disboscamento e la rimozione delle aree verdi aumentano il deflusso delle acque piovane e il rischio di frane di fango, come quelle avvenute nella capitale della Sierra Leone, Freetown, nell’agosto 2017 quando morirono 1.100 persone, ma il nuovo studio mostra che la drastica riduzione dei boschi ha anche aumentato il numero di nubifragi lunghe le aree costiere dell’Africa occidentale, in particolare in Guinea, Sierra Leone, Liberia, Costa d’Avorio, Ghana e Nigeria.
Analizzando i dati satellitari relativi alla regione raccolti negli ultimi 30 anni, i ricercatori britannici hanno scoperto che la riduzione delle foreste in queste regioni ha amplificato localmente gli effetti del riscaldamento globale. Se recenti studi avevano evidenziato che in Amazzonia la riduzione delle foreste sta portando alla riduzione delle piogge, in Africa occidentale sta avvenendo l’opposto.
“In questo caso i modelli meteorologici locali sono dominati dalle brezze marine e la deforestazione rafforza questi venti, che trasportano l’umidità nell’entroterra, innescando più acquazzoni pomeridiani”, ha spiegato una delle responsabili dello studio, Cornelia Klein. Il fenomeno è messo facilmente in evidenza dai numeri: a partire dal 1991 la frequenza dei temporali nelle aree deforestate è aumentata di circa il 100% mentre nelle aree boschive è salita di circa il 40%. “Circa il 40% della popolazione mondiale vive entro 100 chilometri dalla costa – ha sottolineato Chris Taylor, primo autore della ricerca – quindi l’aumento delle inondazioni improvvise può causare danni alla vita di milioni di persone. I nostri risultati forniscono quindi un avvertimento alle città costiere in rapida crescita in tutto il mondo”.