Svelato il mistero dei frammenti di vetro sparsi nel deserto di Atacama: sono di origine non terrestre
Come si sono originati i numerosi frammenti di vetro disseminati nel deserto di Atacama? La risposta arriva dallo spazio, come confermato da un nuovo sorprendente studio condotto dagli esperti della Brown University
Rosita Cipolla
www.greenme.it
Per anni i geologi si sono domandati quale fosse l’origine delle bizzarre formazioni vetrose ritrovate nel deserto di Atacama, in Cile. Adesso il mistero è stato finalmente svelato da un team di ricercatori della Brown University. Il sorprendente studio parla chiaro: gli strani frammenti hanno un’origine non solo antichissima, ma extraterrestre. Ebbene sì, si sono formati a seguito l‘esplosione di una cometa, avvenuta nel tardo Pleistocene, circa 12mila anni fa.
La miriade di frammenti di vetro dalla colorazione nera e verde scuro, disseminati per circa 75 km nel deserto cileno, è stata rinvenuta un decennio fa. Finora la loro origine era rimasta un grande mistero, ma grazie all’analisi dei campioni effettuata dagli scienziati si è giunti a una risposta che proviene dallo spazio.
L’esplosione di un’antichissima cometa all’0rigine del fenomeno
Secondo gli esperti, l’esplosione del corpo celeste avrebbe prodotto forti venti intensi come un tornado e il calore intensissimo bruciato la sabbia del deserto, trasformandola in un materiale simile al vetro.
Questa è la prima volta che abbiamo prove convalidate di vetri sulla Terra che sono stati creati dalla radiazione termica e dai venti di una palla di fuoco esplosa appena sopra la superficie – ha dichiarato Pete Schultz, professore emerito presso il Dipartimento di Terra, Ambiente e Planetario della Brown University – Per avere avuto un effetto di tale portata su un’area così vasta, deve essersi trattato di un’esplosione davvero enorme. Molti di noi hanno visto bolidi di fuoco sfrecciare nel cielo, ma quelli sono piccoli puntini in confronto a questo.
Lo studio apparso sulla rivista Geology ha anche rivelato la presenza di minerali trovati soltanto in meteoriti e altre rocce extraterrestri, tra cui la cubanite e la troilite. Secondo gli esperti della Brown University, molto probabilmente la composizione della cometa esplosa 1200 anni fa non era poi molto diversa da quella della cometa Wild 2, scoperta nel 1978 e divenuta protagonista della missione spaziale Stardust della NASA.
Il fatto che i frammenti di vetro abbiano gli stessi minerali trovati durante la missione Stardust trascinati ci conferma che ciò che stiamo vedendo è il risultato di un’esplosione di aria cometaria.
Ma la ricerca non si ferma qui
Naturalmente, per stabilire l’età precisa dei “reperti” dalla forma contorta, disseminati nel deserto di Acatama, sono necessari ulteriori studi.
Il professore Pete Schultz e il suo team sperano che ulteriori ricerche possano aiutare a fornire informazioni più dettagliate sull’evento avvenuto millenni fa e su altri fenomeni simili.
Potrebbero esserci molte di queste “cicatrici” da esplosione là fuori, ma fino ad ora non abbiamo avuto prove sufficienti per ritenere che fossero veramente legate a eventi di esplosioni di corpi celesti – conclude Schultz – Penso che l’area del deserto di Atacama fornisca un modello per aiutare a perfezionare le nostre ricerche e aiutarci a identificare siti simili altrove.
Insomma, il mistero appena svelato nel deserto cileno potrebbe essere soltanto uno di una lunga serie!
Fonti: Geology/Brown University