Alaska: l’Icemageddon dopo il caldo record
In Alaska il giorno di dicembre più caldo di sempre 19,4°C, un insolito caldo invernale e poi temperature fredde record a Natale (-51°C)
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Il 26 dicembre, nell’isola di Kodiak, in Alaska, le temperature sono arrivate a 19,4°C un record assoluto così a nord, quasi 7 gradi in più rispetto al precedente massimo invernale nello Stato Usa. Ma altrove, sempre in Alaska, le temperature sono scese ai minimi storici: il 25 dicembre, nella città sud-orientale di Ketchikan il termometro ha fatto segnare -18°C, uno dei giorni di Natale più freddi per la città dal secolo scorso.
Le condizioni meteorologiche estreme hanno indotto le autorità dell’Alaska a lanciare l’allarme per un “Icemageddon” causato da piogge torrenziali e copiose nevicate che, toccando il terremo ancora gelido, hanno ricoperto le strade con uno strato di ghiaccio duro come il cemento.
Secondo gli esperti, l’aria calda che arriva dalle Hawaii ha reso l’aria dell’Alaska, di solito fredda e secca a dicembre, più umida, rendendo più probabili forti piogge e tempeste di neve nelle regioni interne, lontano dalle zone costiere più miti.
Abbondanti nevicate sono state seguite da piogge torrenziali che hanno lasciato la regione ricoperta di ghiaccio mentre la pioggia si congelava rapidamente, causando diffusi blackout di corrente e la chiusura di strade e uffici.
L’Alaska Department of Transportation and Public Facilities ha avvertito che «Il ghiaccio spesso si è formato sulle strade le ha rese pericolose per gli automobilisti» e ha spiegato su Twitter che «Il ghiaccio è estremamente difficile da rimuovere una volta che si è legato alla superficie stradale. Anche se la temperatura dell’aria era calda… le strade erano sotto lo zero, il che ha fatto sì che il ghiaccio si legasse alla superficie».
Il climatologo Rick Thoman, dell’Alaska Center for Climate Assessment and Policy, ha detto a BBC News che «Il ghiaccio probabilmente si attaccherà alle strade almeno fino a marzo o aprile».
Intanto, mentre a Kodiak il termometro toccava quasi i 20 gradi, a Natale Fairbanks, una città dell’Alaska centrale, veniva colpita dalla più violenta tempesta di metà inverno dal 1937 che ha scaricato in poche ore più di 25,4 cm di neve. E il 26 dicembre è caduta così tanta neve che ha ceduto il tetto dell’unico negozio di alimentari di Delta Junction a 153 km) a sud-est di Fairbanks.
Secondo Thoman «Questi picchi di temperature estremamente calde e fredde negli ultimi due decenni sono stati un segno del cambiamento climatico. Quando metteremo insieme tutti i pezzi in un mondo in via di riscaldamento, avremo questi eventi senza precedenti, è quello che ci aspettiamo».
In Alaska è destinato a tornare il freddo: questo fine settimana a Fairbanks le temperature dovrebbero scendere sotto i -29°C. Ma Thoman avverte che «E’ probabile che gli episodi caldi e umidi saranno più comuni in futuro. Il 2021 sembra davvero essere l’anno in cui questi eventi di precipitazioni estreme sono davvero venuti alla ribalta».