L’Italia rovesciata a livello clima: al nord “siccità estrema” mentre le alluvioni bersagliano la Sicilia
Forte preoccupazione anche per i fiumi toscani «che arrivano a segnare portate anche 10 volte inferiori alle medie mensili»
www.greenreport.it
Le devastanti alluvioni che negli ultimi giorni hanno colpito la regione col più alto rischio desertificazione d’Italia, ovvero quella Sicilia dove in estate sono stati toccati 48,8 °C, hanno portato i Vigili del fuoco a effettuare – solo tra ieri e oggi – circa 250 interventi nelle province di Palermo, Agrigento, Ragusa, Catania e Trapani in condizioni sfidanti.
Basti osservare che a Sciacca, nell’agrigentino, è caduto in soli tre giorni l’ammontare medio di pioggia atteso nell’arco di sei mesi.
Contemporaneamente, l’Italia del nord sta subendo una fase di siccità acuta, come testimonia l’ultimo Osservatorio Anbi sulle risorse idriche.
Nell’ottobre appena concluso, in Veneto si è registrata una «diffusa siccità» con un calo medio nelle piogge del 56%, con punte del 70% (bacino del fiume Sile -74%), fino ad arrivare a condizioni definite di «siccità estrema» nel medio-alto Polesine e nell’area centrale tra le province di Venezia, Padova e Treviso; nello stesso mese i fiumi della regione hanno registrato una media mensile largamente inferiore agli anni scorsi con il Piave, che ha registrato «la media più bassa dei recenti 20 anni».
Scendendo sul centro Italia, desta forte preoccupazione la condizione dei «fiumi toscani (Arno ed Ombrone, in primis), che arrivano a segnare portate anche 10 volte inferiori alle medie mensili».
Che fare, oltre a tagliare con più decisione le emissioni di gas serra per contrastare la crisi climatica in atto? «Già nel 2017 – dichiara Massimo Gargano, direttore generale dell’associazione che riunisce in Consorzi di bonifica italiani – Anbi e Coldiretti proposero un piano ventennale per la realizzazione di 2.000 bacini medio-piccoli con un investimento di circa 20 miliardi di euro. Aggiornare quella proposta con le necessità di manutenzione dei bacini esistenti, è un intervento concreto, che poniamo con forza all’attenzione dei soggetti decisori».