Le ultime novità sul calo termico e la neve in montagna, attesi per la prossima settimana
Le proiezioni dei modelli matematici danno nuove indicazioni sulla possibile irruzione di correnti molto fredde sull’Italia
di Col Mario Giuliacci
www.meteogiuliacci.it
Man mano che ci si avvicina all’ultima decade di novembre crescono le probabilità che il freddo, quello intenso, arrivi davvero. Da dove nasce questa convinzione? Dal fatto che anche le ultime proiezioni dei principali modelli previsionali confermino un brusco cambiamento dello scenario meteo, nella direzione del freddo, proprio per la prossima settimana. Certo, modalità e tempistiche esatte con cui l’inverno busserà all’Italia rimangono ancora incerte, ma intanto i giorni passano e le probabilità che davvero qualcosa succeda aumentano. Quindi qual è il quadro che dipingono oggi i modelli numerici?
Se l’inverno lo portano le correnti da nord
La prossima settimana dovrebbe avere un sapore praticamente invernale, su questo sembrano concordare tutti i principali modelli, mentre mostrano sensibili differenze riguardo le modalità con cui dovrebbe arrivare questa prima zampata dell’inverno. Il modello americano propone già per lunedì 22 la prepotente discesa di gelide correnti artiche sull’Europa Orientale, quindi lontano da noi, ma con una propaggine di aria fredda allungata verso ovest a “strisciare” tutta l’Europa Occidentale e il Mediterraneo: in tal caso le correnti fredde invaderebbero il Nord Italia già lunedì 22, entrando nel frattempo sul Mediterraneo dal Golfo del Leone, dando così origine a un vortice di bassa pressione sui nostri mari di ponente, con conseguente situazione di diffuso maltempo al Nord.
Situazione meteo alle 12Z di lunedì 22 novembre, pressione al livello del mare e temperatura a 850 hPa (WXCHARTS/GFS)
Per il modello europeo sarebbe invece solo l’avanguardia del nucleo di aria artica a spingersi, sempre lunedì 22, sull’Europa Orientale, e anche la propaggine occidentale dell’irruzione fredda si limiterebbe a lambire l’Italia, senza infiltrarsi sul Mediterraneo: con tale configurazione anche il calo termico sul Nord Italia sarebbe più contenuto e “dilazionato” su tutta la prima parte della settimana. Che si realizzi uno o l’altro scenario, quali sono quindi le possibilità di neve la prossima settimana?
Neve sì, ma quanto in basso?
Chiaramente si tratta di proiezioni a una settimana, e quindi, come è ben noto, il grado di attendibilità di previsioni di questo tipo non può essere alto, soprattutto quando i vari modelli non concordano del tutto sull’evoluzione e cambiano scenario da un run all’altro. In ogni caso le probabilità che qualcosa effettivamente succeda crescono di giorno in giorno, visto che tutti gli aggiornamenti dell’ultima settimana hanno comunque proposto una svolta di tipo invernale. Crescono quindi anche le probabilità di vedere la neve a bassa quota? In effetti con gli scenari sopra descritti la neve è possibile, anche a quote basse. Soprattutto nel caso in cui si realizzasse la situazione meteo descritta dal modello americano: in tal caso infatti al Nord, agli inizi della prossima settimana, sarebbero probabili delle nevicate fino a quote collinari sull’Arco Alpi e a quote appena più alte sull’Appennino, difficile invece vedere i fiocchi spingersi fino in pianura, perché le correnti in propagazione sulle regioni settentrionali non sarebbero comunque sufficientemente fredde. Nell’evoluzione proposta dal modello europeo invece il maltempo sarebbe meno diffuso e meno intenso: anche le nevicate si rivelerebbero quindi meno abbondanti, più sporadiche e, soprattutto, confinate a quote un po’ più alte, sempre su Alpi e Appennino. In ogni caso, lo ribadiamo, si tratta di proiezioni che ancora non hanno un alto grado di affidabilità: insomma, per la neve in pianura non è ancora detta l’ultima parola, ma lo stesso vale per la certezza di vedere arrivare il freddo. Vi terremo aggiornati man mano che usciranno le nuove proiezioni dei modelli.