Il video dell’impatto su Giove: anche gli amatori hanno ciò che serve per fare grandi scoperte
Gli accessori tecnologici sempre più sofisticati e sempre più alla portata di tutti permettono ormai a chiunque di improvvisarsi osservatore e di fare incredibili scoperte
di Sabrina Del Fico
www.greenme.it
Come vi abbiamo già raccontato qualche settimana fa, l’appassionato di astronomia José Luis Pereira ha immortalato, con il suo telescopio e con una telecamera, l’impatto di un asteroide sulla superficie del pianeta Giove. Questo episodio dimostra come la passione, il tempo libero e pochi mezzi di osservazione possano portare scoperte incredibili – come nuove comete, asteroidi o, appunto, collisioni spaziali.
Spesso gli appassionati si specializzano nell’osservazione di un pianeta specifico o di una particolare costellazione – come è il caso di Pereira, che si dedica al pianeta Giove da alcuni anni. Per esempio, esiste un gruppo di osservatori amatoriali di Giove che regolarmente registrano video del gigante gassoso con i mezzi che hanno a disposizione, sperando di imbattersi in qualche fenomeno eccezionale come quello dello scorso 13 settembre.
Per controllare se quello a cui si è assistito è un fenomeno degno di nota, esiste poi un software gratuito chiamato DeTeCt, che analizza i video raccolti e avvisa l’utente di qualsiasi cosa insolita sia accaduta sul pianeta. Se vi sono poi più amatori che, per casualità, hanno registrato lo stesso impatto alla stessa ora, questo dà maggiori informazioni al sistema che analizza meglio l’evento e può restituire informazioni più precise.
Ed è esattamente ciò che è successo l’altra settimana. Come di consueto Pereira, dopo aver registrato la sua osservazione di Giove (senza notare alcun fenomeno anomalo), aveva condiviso il suo video con il software che l’ha analizzato e ha evidenziato la collisione – un lampo di luce luminoso che è sparito dopo un paio di secondi. In base alla luminosità e alla durata dell’esplosione, si stima che l’oggetto abbia avuto delle dimensioni comprese fra i 20 e i 50 metri, ma gli astronomi (quelli veri) stanno ancora facendo valutazioni in merito.
Il successo dell’osservazione di Pereira (e del suo video, diventato virale online) dimostra che sempre più spesso l’osservazione scientifica dei fenomeni trae linfa vitale dal contributo di amatori e appassionati che, pur non avendo le competenze adeguate, dispongono dei mezzi utili per cogliere eventi rari e spettacolari.