Il video raccapricciante della mattanza dei delfini alle isole Faroe: quasi 1500 massacrati nel silenzio dell’Europa

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Il video raccapricciante della mattanza dei delfini alle isole Faroe: quasi 1500 massacrati nel silenzio dell’Europa

Attenzione, le immagini potrebbero urtare la sensibilità di molte persone, prima di guardare il video, cercate di comprendere che quello che vedrete è davvero raccapricciante

Un massacro senza precedenti a pochi metri dalle coste delle Isole Faroe dove, 1428 delfini hanno trovato una terribile morte non prima di essere stati spaventati per bene. Questo massacro ha un nome e una tradizione: sulle Isole Faroe è conosciuto come “Grindadráp“. Questa parola spesso è tradotta come “caccia alle balene“, in realtà il termine è più generico e include, appunto, anche la caccia ai delfini.

La Grindadráp non ha la minima considerazione dei cetacei. Una volta che le imbarcazioni individuano il branco, lo accerchiano spingendolo fino in prossimità della terra ferma. Lì ad attenderli ci sono adulti e in alcuni casi anche bambini, armati di arpioni, coltelli e tutto ciò che possa servire per massacrare i delfini, disorientati e spavantati.

Le autorità delle Isole Faroe riconoscono come legale questa pratica, i delfini così come le balene, sono una importante fonte di sostentamento per la popolazione.

La Grindadráp non è riconosciuta dalla Commissione Internazionale per la Caccia alle Balene, nonostante ciò la crudele caccia è portata avanti, tanto da essere una vera e propria tradizione se non addirittura una sorta di rito di passaggio per i giovanissimi.

Una petizione per fermare la caccia ai delfini: basta Grindadráp!

L’uccisione di esseri viventi come i delfini può essere condivisa o meno. Tuttavia è innegabile che ci sono sistemi meno crudeli e sadici di una pratica come la Grindadráp tanto cara alla popolazione delle Isole Faroe.

Il gruppo ambientalista Blue Planet Society chiede con forza all’Unione Europea di intervenire per fermare questo massacro. A tale scopo è stata lanciata una petizione alla quale hanno aderito già più di 500mila persone.

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