Comincia una stagione potenzialmente critica a livello meteo. Vediamo perché!
Per “critica” intendiamo con POSSIBILE rischio fenomeni estremi (trombe d’aria, alluvioni lampo, medicane…)
di Team MeteoGiuliacci
Una stagione critica l’autunno
Con il presente articolo non stiamo stilando una previsione meteo, ma enunciando le caratteristiche per cui la stagione autunnale possa diventare critica. Ma cosa si intende con questo aggettivo? Il trimestre autunnale è quello col maggior rischio di fenomeni meteorologici intensi in quasi tutta Italia. Se sulle Alpi e in Pianura Padana e l’estate è la stagione dei maggiori contrasti e col maggior “carburante” (dettato dall’afa padana) altrove è proprio l’autunno il periodo più critico. Non è detto che ogni passaggio instabile debba per forza generale alluvioni o frane e smottamenti, ma -se vediamo la statistica- è tra settembre e novembre che si concentra la stragrande maggioranza della fenomenologia violenta.
I motivi
Non è difficile capire le motivazioni per cui questi mesi possono risultare critici: i mari sono ancora caldi, ma le perturbazioni cominciano a farsi via via più organizzate e fredde. I richiami prefrontali sciroccali portano aria umida sulle nostre regioni centro-meridionali, ma successivamente, all’arrivo del fronte freddo, i contrasti accesi tra aria calda preesistente e aria fredda entrante possono essere una miccia per fa scoppiare eventi meteo di forte intensità. Se poi ci si mette l’orografia, molto complessa e variegata, allora è facile capire che ci possono essere situazioni davvero emergenziali.
Quali le regioni a rischio
Senza dubbio Sicilia, Calabria e Sardegna. Come citato direttamente in un’intervista rilasciata da Mario Giuliacci al quotidiano Fanpage “anche negli anni passati le trombe d’aria in ottobre e novembre si manifestavano soprattutto sulla Sicilia, la Calabria, la Puglia e sulla Sardegna, perchè i mari sono ancora abbastanza caldi. Non ci dobbiamo dunque meravigliare, fa parte della normalità, ma ce ne aspettiamo di più e più violente, perché proprio i mari risultano molto più caldi rispetto a quanto dovrebbero essere”. E poi aggiunge: “Riflettori puntati soprattutto sulla Sicilia, dove potrebbero verificarsi pure dei Medicane: i mari a sud dell’isola raggiungono i 28 gradi. Qui potrebbero nascere i cosiddetti Mediterranean Hurricane, una sorta di mini uragani dal diametro meno grande di quelli tropicali, un misto tra i nostri cicloni mediterranei e i cicloni tropicali, ma molto pericolosi“.
Che fare allora?
Innanzitutto non farsi prendere dal panico, perché non è detto che ogni volta che piova faccia disastri. In secondo luogo, è opportuno rimanere allertati, grazie anche alle nostre tendenze meteorologiche, al fine di vedere se si è in un periodo con potenziali criticità. Infine, oltre alle nostre previsioni, invitiamo i lettori a leggere attentamente le allerte meteo della Protezione Civile della regione di riferimento.