Cicloni tropicali sempre più frequenti nel futuro su Ionio e Canale di Sicilia
Ma è improbabile la loro penetrazione nell’entroterra
di Mario Giuliacci
www.meteogiuliacci.it
I Fenomeni più violenti del Mediterraneo sono i cicloni mediterranei, strutture simili ai cicloni tropicali (uragani, tifoni).
Tropicale Like Cyclone o Medicane
I Medicane (acronimo di Mediterranean Hurricanes) sono intense tempeste a mesoscala che nascono nel Mar Mediterraneo; essi ricordano gli uragani in quanto hanno meccanismi di formazione simili e pertanto vengono denominati in generale Tropical-Like Cyclones (TLC). Sebbene vi sia ancora molta discordia sull’esatta classificazione, la comunità scientifica identifica come TLC i cicloni che in generale hanno caratteristiche simili a quelle dei cicloni tropicali e utilizza il nome Medicane per i casi di TLC che mostrano peculiarità particolari, ovvero intensità del vento media superiore ad un valore di soglia, in analogia con quanto avviene per la denominazione dei Cicloni Tropicali .
Sempre più frequenti nel futuro
Quello esattamente di un anno fa, nel 2020, è stato senz’altro un medicane perché i venti soffiarono a 200 km/ora con onde alte 10-12 metri. Negli ultimi 60 anni strutture simili a quello ora diretto verso l’Egeo sono state osservate qualche decina di volte. Come i cicloni tropicali, hanno una struttura nuvolosa a spirale, il tipico occhio al centro, circondato da una muraglia di nubi temporalesche, del diametro di 200 km circa. Il periodo in cui si possono verificare è tra fine agosto e settembre, quando la temperatura superficiale del mare supera i 26-27°C, condizione che, per i nostri mari, si può riscontrare solo su Ionio e Canale di Sicilia. Ma siccome ormai le temperature dei nostri mari sono in aumento anno dopo anno, allora tali eventi, una volta rari, ora rischiano di comparire quasi ogni anno sui nostri mari più caldi, come appunto lo Ionio e il Canale di Sicilia
Possibile la penetrazione fino all’entroterra della Sicilia e della Calabria
I cicloni mediterranei non si sono mai abbattuti (landfall), nel pieno della loro forza, sulle zone costiere della penisola. Il motivo è semplice: il ciclone una volta innescatosi, si sposta nelle zone vicine per alimentarsi di calore. Ma sullo Ionio e sul Canale di Sicilia le temperature delle acque superficiali non hanno mai raggiunto valori oltre 27°C , e invce quest’anno sono stati superati i 28 °C. Ecco perché riteniamo tale evento possibile. Del resto la SST, ossia la temperatura dell’acque suberificiali del Canale di Sicilia, è aumentata di 2 gradi in 60 anni e seguita ancora rapidamente a salire