Record d’incendi nell’estate italiana 2021: +256% rispetto al periodo 2008-2020
La crisi climatica che avanza e la mano umana sono i primi responsabili del problema
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Secondo i dati raccolti dal sistema europeo di informazione sugli incendi boschivi (Effis) e analizzati dalla Coldiretti, in Italia gli incendi sono cresciuti del 256% nell’estate 2021 con una escalation di fuoco rispetto alla media storica 2008-2020.
Un altro record negativo che si aggiunge a quello degli eventi meteo estremi, in forte crescita nel corso dell’anno (+56% rispetto al 2020). Entrambi i fenomeni hanno un denominatore comune: la crisi climatica.
Nel nostro Paese infatti il surriscaldamento corre a velocità più che doppia rispetto alla media globale – +2,4 °C rispetto al 1880 vs +1,09°C rispetto al periodo 1850-1900 –, e a sua volta alimenta l’incremento degli eventi meteo estremi.
Nel 2020 lo European severe weather database ha censito per l’Italia quasi 1.300 tra i principali eventi meteorologici estremi connessi al cambiamento climatico, il valore più alto mai registrato dopo l’anno record 2019. E dal 2008 al 2020 si sono moltiplicati otto volte e sono cresciute tutte le tipologie di eventi estremi: +480% i tornado, +580% le piogge intense e le bombe d’acqua, +1.100% le grandinate e +1.200% le raffiche di vento.
Nel caso degli incendi, invece, l’azione umana è doppiamente responsabile: oltre a influenzare le condizioni climatiche che ne rendono più probabile l’incremento, secondo i dati riportati dal ministro Cingolani «il 57,4% degli incendi sono dolosi, il 13,7% non è intenzionale, e quindi sono colposi per mancanza di cultura. Siamo già, dunque, oltre il 70% di incendi responsabilità nostra».