Nuovi modelli climatici mostrano un riscaldamento globale incredibilmente rapido
Proiezioni sempre più precise dimostrano che dovremmo poter affrontare un forte riscaldamento globale prima di quanto pensiamo
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Il 9 agosto, con un anno di ritardo dovuto alla pandemia di Covid-19, l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) pubblicherà la prima parte della sua attesissima valutazione del riscaldamento globale causato dall’uomo, la prima da 2013. Come scrive su Science
Paul Voosen, in questi 8 anni il mondo che è cambiato radicalmente in 8 anni: è riscaldato di oltre 0,3° C, raggiungendo a livello globale i più 1,3° C rispetto ai livelli preindustriali (con l’Italia e il Mediterraneo che sonop ben oltre), i fenomeni meteorologici estremi sono sempre più frequewnti e devastanti, il livello dei mari è sensibilmente più alto e i ghiacciai di montagna e quelli polari si sono ridotti drasticamente. Ora, dopo anni di quasi inazione, molti Paesi, spinti dall’opinione pubblica preoccupato e da imprese che vedono il rischio economici dei cambiamenti climatici, sembrano disposti a ridurre le emissioni di carbonio. Ma Science evidenzia che gli scienziati hanno dovuto fare i conti con il fatto che diversi modelli di nuova generazione utilizzati nel progetto di valutazione IPCC indicano che la Terra si riscalderà molto più velocemente rispetto alle stime precedenti.
Prima della pubblicazione del rapporto IPCC, gli scienziati si sono affannati per capire cosa è andato storto e come trasformare i modelli, che per altri aspetti sono più potenti e affidabili dei loro predecessori, in utili indicazioni per i responsabili politici. Come ha detto Gavin Schmidt, direttore del Goddard Institute for Space Studies della NASA, a Paul Voosen, «E’ diventato chiaro nell’ultimo anno o giù di lì che non possiamo evitarlo. Finisci per avere numeri anche a breve termine che sono follemente spaventosi e “sbagliati”».
Per realizzare i loro rapporti, gli scienziati dell’IPCC si avvalgono dei risultati di numerosi modelli climatici provenienti da istituzioni scientifiche e meteorologiche di tutto il mondo che mostrano come il pianeta risponderà a diversi livelli di emissioni. Questi risultati grezzi, compilati nel Coupled Model Intercomparison Project (CMIP), vengono quindi inseriti direttamente nel rapporto IPCC. In passato questi modelli avevano dimostrato che un raddoppio della CO2 porterebbe a un riscaldamento da 2 gradi C a 4,5° C. Ma molti dei nuovi modelli mostrano che il raddoppio della CO2 porterebbe a un riscaldamento di oltre 5° C, superando tutte le previsioni fatte in precedenza.
Dato che l’intenso cambiamento climatico di origine antropica continua da più di mezzo secolo, ora gli scienziati possono utilizzare i dati sul riscaldamento effettivo avvenuto negli ultimi decenni per perfezionare le proiezioni della temperatura ed è probabile che lo faccia anche l’IPCC. Questi dati sempre più precisi sul riscaldamento globale degli ultimi decenni possono ridurre l’incertezza e mitigare le proiezioni più estreme. La ricerca “Earth’s climate destiny finally seen more clearl” pubblicata nel 2020 su Science da Voosen ha valutato gli attuali trend del riscaldamento globale, i dati sui cambiamenti climatici passati e la ricerca sugli effetti di feedback climatico e ha stabilito che con il raddoppio della concentrazione di CO2 atmosferica la Terra si riscalderebbe tra 2,6° C e i 3,9° C, restringendo sostanzialmente l’intervallo di temperatura previsto dai modelli climatici.
Claudia Tebaldi, climatologa del Pacific Northwest National Laboratory e uno dei leader delle proiezioni climatiche CMIP avverte che «Far passare questo messaggio sarà una sfida. Questi problemi non si traducono molto bene nella pratica. Per delle persone che cercano di fare una proiezione per un bacino idrico nel West, sarà difficile dargli un senso».
Aurélien Ribes, del Centre National de Recherches Météorologiques vfrancese, conclude: «Mentre una solida documentazione scientifica sul recente riscaldamento sta aiutando a produrre proiezioni più precise, è anche un preoccupante promemoria su da quanto tempo gli esseri umani hanno alterato il clima. Le osservazioni ora forniscono una visione chiara di quel che sarà il cambiamento climatico».