L’impatto ambientale dell’acqua in bottiglia è 3.500 volte maggiore di quello dell’acqua del rubinetto
Un nuovo studio confronta gli impatti sulla salute e sull’ambiente delle singole opzioni per il consumo di acqua a Barcellona
www.greenreport.it
Negli ultimi anni, a livello globale il consumo di acqua in bottiglia è aumentato considerevolmente. Sulla base di ricerche precedenti, questa tendenza può essere in parte spiegata da fattori soggettivi come la percezione del rischio, il gusto, l’odore, la mancanza di fiducia nella qualità dell’acqua del rubinetto e il marketing da parte delle aziende di acqua in bottiglia. Qual è l’opzione migliore per il consumo idrico individuale considerando gli impatti sulla salute e sull’ambiente? La risposta, almeno per la città di Barcellona, arriva dal nuovo studio “Health and environmental impacts of drinking water choices in Barcelona, Spain: A modelling study, Science”, pubblicato su Science of the Total Environment da un team di ricercatori catalani e spagnoli guidato dall’Institut de Salut Global de Barcelona (ISGlobal): «L’acqua del rubinetto è l’opzione in generale offre più vantaggi».
Lo studio aveva lo scopo di fornire dati oggettivi su tre diverse opzioni di consumo di acqua: acqua in bottiglia, acqua di rubinetto e acqua di rubinetto filtrata ed è stato svolto in collaborazione con il Grup d’enginyeria i microbiologia ambiental (GEMMA) dell’Universitat Politècnica de Catalunya – BarcelonaTech (UPC) e i ricercatori catalani spiegano che «Gli impatti ambientali e sulla salute sono generalmente valutati separatamente a causa dell’applicazione di diverse metodologie che, a loro volta, forniscono diversi tipi di risultati».
Lo studio non tiene conto del costo economico dell’acqua in bottiglia, ma secondo l’ISTAT, in Italia nel 2018, in termini di costo unitario (euro/litro) la spesa mensile per acqua minerale consumata in Italia è circa 6.000 volte superiore a quella fatturata per uso domestico.
Gli impatti ambientali sono stati stimati con la metodologia Life Cycle Analysis (LCA), mentre le conseguenze sulla salute umana sono stimate con l’approccio Health Impact Assessment (HIA) i ricercatori dicono che «Questo studio ha tentato di superare questa barriera metodologica combinando per la prima volta LCA e HIA nella stessa analisi». Dato che la qualità dell’acqua del rubinetto può variare tra città o Paesi, il team di ricercatori si è concentrato sulla città di Barcellona che dispone di dati robusti e disponibili. L’analisi del ciclo di vita è stata effettuata utilizzando un software specifico e il metodo ReCiPe, il che ha permesso di stimare i danni agli ecosistemi e la disponibilità di risorse, nonché gli impatti indiretti sulla salute umana derivanti dal processo di produzione di bottiglie. La valutazione dell’impatto sulla salute ha utilizzato i dati dell’Agència de Salut Pública de Barcelona sui modelli di consumo e sui livelli di composti chimici nell’approvvigionamento idrico.
I risultati hanno dimostrato che «Se l’intera popolazione di Barcellona decidesse di passare all’acqua in bottiglia, la produzione richiesta avrebbe un bilancio di 1,43 specie perse all’anno e un costo di 83,9 milioni di dollari l’anno a causa dell’estrazione delle materie prime. Si tratta di circa 1.400 volte l’impatto sugli ecosistemi e 3.500 volte il costo di estrazione delle risorse rispetto allo scenario in cui l’intera popolazione passasse all’acqua del rubinetto».
La principale autrice dello studio, Cristina Villanueva di ISGlobal, evidenzia che «Dall’introduzione di trattamenti avanzati, negli ultimi anni a Barcellona la qualità dell’acqua del rubinetto è aumentata notevolmente. Tuttavia, questo notevole miglioramento non si è riflesso in un aumento dei consumi, il che suggerisce che il consumo di acqua potrebbe essere motivato da fattori soggettivi diversi dalla qualità. Uno di questi fattori soggettivi è la presenza percepita di composti chimici nell’acqua del rubinetto. Se è vero che l’acqua del rubinetto può contenere i trialometani derivati dal processo di disinfezione e che i trialometani sono associati con il cancro della vescica, i risultati del nostro studio dimostrano che, grazie all’elevata qualità dell’acqua del rubinetto di Barcellona, la salute rischio è molto piccolo, soprattutto se si considerano gli impatti complessivi dell’acqua in bottiglia».
I risultati evidenziano che «Un passaggio completo all’acqua del rubinetto diminuirebbe il numero totale di anni di vita nella città di Barcellona a 309 (che equivale approssimativamente a una media di 2 ore di speranza di vita perse se distribuita equamente tra tutti i residenti a Barcellona). Aggiungere un filtro domestico all’acqua del rubinetto ridurrebbe notevolmente il rischio, abbassando il numero totale di anni di vita persi a 36».
Un’altra autrice dello studio, Cathryn Tonne di ISGlobal, conclude: «I nostri risultati dimostrano che, considerando gli effetti sull’ambiente e sulla salute, l’ acqua del rubinetto è un’opzione migliore rispetto all’acqua in bottiglia, che produce una gamma più ampia di impatti. In alcuni casi, l’uso di filtri domestici, oltre a migliorare il gusto e l’odore dell’acqua del rubinetto, può ridurre notevolmente i livelli di trialometani. Per questo motivo, l’acqua del rubinetto filtrata è una buona alternativa. Sebbene non avessimo dati sufficienti per misurare il suo impatto ambientale nella sua interezza, sappiamo che è molto inferiore a quello dell’acqua in bottiglia».