La Via Lattea ha una galassia gemella, si chiama UGC 10738

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La Via Lattea ha una galassia gemella, si chiama UGC 10738

Identificata con la sigla UGC 10738, ha sorprendenti somiglianze strutturali con la nostra galassia, da cui dista 320 milioni di anni luce, e la sua esistenza suggerisce che la Via Lattea potrebbe non avere una storia così speciale come invece si pensava
di Emiliano Ricci
www.lescienze.it

Per molto tempo, gli astrofisici hanno pensato che la nostra galassia, la Via Lattea, fosse speciale, non solo perché ci troviamo noi al suo interno, ma anche perché la sua evoluzione e la sua conseguente struttura sembravano diverse da quelle di qualunque altra galassia, comprese quelle appartenenti alla stessa classe delle galassie a spirale. Ma ora una ricerca di Nicholas Scott dell’Università di Sydney in Australia, e colleghi, ha scoperto quella che sembra essere una vera e propria galassia gemella della nostra.

Grazie a osservazioni effettuate con il Very Large Telescope (VLT) dell’European Southern Observatory (ESO), in Cile, Scott e colleghi hanno individuato nella galassia UGC 10738, distante 320 milioni di anni luce in direzione della costellazione di Ofiuco, caratteristiche che la rendono molto simile alla nostra, tanto da far dubitare che la Via Lattea abbia avuto una storia evolutiva diversa dalle altre.

In particolare, come descritto su “The Astrophysical Journal Letters”, Scott e colleghi hanno osservato in UGC 10738 la presenza di un disco costituito da due componenti distinte e riconoscibili: il disco spesso e il disco sottile. Queste strutture, osservabili perché la galassia è visibile di taglio, sono rispettivamente caratterizzate dalla presenza di stelle vecchie, a bassa metallicità (che è la misura dell’abbondanza degli elementi più pesanti di idrogeno ed elio), e da stelle più giovani, ad alta metallicità.

Anche la Via Lattea mostra questa duplice struttura del disco, ma si pensava che fosse frutto di una collisione con un’altra galassia, avvenuta miliardi di anni fa. La presenza delle due componenti del disco in un’altra galassia fa invece ipotizzare che siano frutto di un processo evolutivo graduale, presente in tutte le galassie come la nostra.

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