Tra nubifragi e ondate di calore, triplicati gli eventi meteo estremi in questa prima metà dell’estate italiana

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Tra nubifragi e ondate di calore, triplicati gli eventi meteo estremi in questa prima metà dell’estate italiana

Coldiretti: «L’estate 2021 in Italia è la peggiore dell’ultimo decennio per quanto riguarda i cambiamenti climatici, con il ripetersi di eventi estremi costato all’agricoltura nazionale oltre 14 miliardi di euro»
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Mentre in Germani e Belgio ancora si contano i morti legati agli eventi meteo estremi della scorsa settimana, anche l’Italia – dove il surriscaldamento globale avanza già più velocemente della media – continua a fare i conti con la crisi climatica.

Dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati raccolti nell’European severe weather database (Eswd) emerge che dall’inizio dell’estate «in Italia si sono verificati 517 eventi estremi, più che triplicati rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso tra nubifragi, alluvioni, trombe d’aria, grandinate e ondate di calore. L’estate 2021 – dichiarano dalla più grande associazione agricola nazionale – in Italia è la peggiore dell’ultimo decennio per quanto riguarda i cambiamenti climatici, con il ripetersi di eventi estremi costato all’agricoltura nazionale oltre 14 miliardi di euro (nell’arco di un decennio, ndr) tra perdite della produzione agricola e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne».

Un dramma legato non solo al clima che cambia, ma anche alla progressivo consumo di suolo che in Italia neanche la pandemia è stata in grado di fermare.

«Per effetto delle coperture artificiali dal 2012 ad oggi il suolo non ha potuto garantire l’infiltrazione di oltre 360 milioni di metri cubi di acqua piovana che ora scorrono in superficie aumentando la pericolosità idraulica del territorio nazionale secondo l’Ispra. A questa situazione non è certamente estraneo il fatto che negli ultimi 25 anni ha fatto sparire oltre ¼ della terra coltivata (-28%) con la superficie agricola utilizzabile in Italia che si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari.  Per questo – continua la Coldiretti – l’Italia deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività nelle campagne».

In che modo? «Un intervento strategico è la realizzazione di infrastrutture a partire dai bacini di accumulo, proposto dalla Coldiretti e non a caso inserito nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) varato dal Governo Draghi», afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, nel chiedere però «di accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo, ancora ferma in Parlamento da quasi un decennio, che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio».

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