La Val Padana è africana! La convergenza tra Africa e Eurasia nel Mediterraneo

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La Val Padana è africana! La convergenza tra Africa e Eurasia nel Mediterraneo

Cosa hanno in comune Pianura Padana e Africa? Esploriamo insieme la teoria della tettonica a placche e la sua espressione nel Mar Mediterraneo. 
di Gaia Siravo
www.ingvambiente.com

La pianura Padana è africana! 

Detta così sembra una gran baggianata perché tutti sappiamo che la pianura Padana è una grande area pianeggiante situata nell’Italia Settentrionale alle pendici delle Alpi. Ed è anche la pianura dove scorre il fiume più lungo d’Italia, il Po. E per certo sappiamo si trova in nord Italia. Questa quindi è la sua posizione nell’ambito della geografia politica (Figura 1).

mappa geografia fisica Italia
Figura 1: Mappa della geografia fisica dell’Italia. La pianura padana si estende in direzione Ovest-Est alle pendici delle Alpi e dell’Appennino Settentrionale.

Geologicamente parlando tuttavia non si può dire lo stesso. 

Consideriamo per un attimo un tipo diverso di geografia, quello delle placche tettoniche

Le placche tettoniche

La teoria globalmente accettata della tettonica a placche (plate tectonics) si basa sull’osservazione che l’involucro più esterno del pianeta, la litosfera, è suddiviso in porzioni più piccole, le placche. Queste compongo quindi una sorta di guscio fratturato, come le tessere di un puzzle (Figura 2).

placche tettoniche
Figura 2: La geografia delle placche tettoniche. La forma e distribuzioni delle principali placche tettoniche (linee nere spesse) non coincide con la distribuzione delle masse continentali (linee nere sottili). Le frecce rosse lungo i margini di placca indicano il tipo di margine: divergente frecce che si allontanano; convergente frecce che si scontrano; trascorrente frecce che scorrono parallelamente in direzione opposta.

Le placche “galleggiano” sulla sottostante astenosfera  e sono in costante movimento. Il moto delle placche è impercettibile all’uomo poiché è di pochi millimetri all’anno. Il moto relativo delle placche a contatto fra loro determina diversi processi geologici e più in generale diversi margini di placca (Figure 3). 

Le zone dove due placche si allontanano l’una dall’altra vengono detti margini divergenti. In queste aree avviene una continua emissione di materiale lavico (basalto) lungo le cosiddette dorsali oceaniche (es. Oceano Atlantico, Figura 2). Il materiale emesso lungo queste catene sottomarine andrà a formare nuova crosta oceanica, ed il continuo processo di eruzione sottomarina determina esso stesso l’allontanamento delle due placche. 

Le zone dove il movimento fra due placche adiacenti è puramente orizzontale vengono detti margini trascorrenti o trasformi. Questi margini sono essenzialmente conservativi dove cioè non viene né generata né consumata crosta terrestre. Infine, nelle zone dove avviene lo scontro fra due placche si hanno margini convergenti. 

a. Margine trascorrente; b. margine divergente; c. margine convergente
Figura 3: a. Margine trascorrente; b. margine divergente; c. margine convergente

Le placche si scontrano

Nei margini convergenti una delle due placche a contatto sprofonda al di sotto della superiore (subduzione). La natura della crosta a contatto in margini convergenti può dare origine a diversi fenomeni. 

crosta continentale – crosta continentale

Nel caso in cui le due placche siano entrambe costituite da crosta continentale (rocce ignee intrusive o metamorfiche con copertura sedimentaria) si avrà la formazione di una catena montuosa (orogenesi). Il materiale di copertura sedimentario verrà piegato, deformato e accavallato. Il lento e costante processo di convergenza porta alla accrezione del materiale delle due placche ed infine alla crescita della catena montuosa. 

Collisione fra due placche di crosta continentale.
Figura 4: Collisione fra due placche di crosta continentale.

crosta oceanica – crosta oceanica

Nel caso in cui si scontrino due placche di crosta oceanica avverrà la subduzione di una delle due ed un lento consumo della stessa. La lenta fusione della placca oceanica in subduzione determina una risalita ingente di materiale magmatico che darà origine in superficie a vulcani, generalmente disposti a formare un arco. L’insieme della zona di subduzione…L’ARTICOLO CONTINUA QUI

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2 commenti

  1. MATTIONI Romualdo on

    Sto leggendo questo bellissimo articolo, ma manca il link per la prosecuzione, dopo “L’ARTICOLO CONTINUA QUI”!
    Chiedo troppo?
    Grazie

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