Ecco il nuovo rapporto Ipcc in un mondo sconvolto da ondate di caldo, alluvioni, siccità e incendi

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Ecco il nuovo rapporto Ipcc in un mondo sconvolto da ondate di caldo, alluvioni, siccità e incendi

Espinosa: il mondo è sulla strada di un aumento di 3° C. Dobbiamo cambiare rotta urgentemente
di Umberto Mazzantini
ww.greenreport.it

Ieri sono iniziate la 54esima sessione dell’Intergovernmental panel on climate change (IPCC) e la 14esima sessione del suo Working Group I (che dovrebbero terminare il 6 agosto) per l’approvazione del rapporto del contributo al Sixth Assessment Report che sarà la base di discussione dei vertici di alto livello che si terranno entro la fine dell’anno e che dovrebbero accelerare l’azione per il clima in tutto il mondo.

Il rapporto “Climate Change 2021: the Physical Science Basis”, del Working Group I  riunisce gli ultimi progressi nella scienza climatica e molti dasti e prove per fornire una comprensione fisica aggiornata del sistema climatico e del cambiamento climatico e arriva proprio mentre ondate di caldo record, inondazioni devastanti e siccità  e incendi hanno colpito tre continenti nelle ultime settimane.  Dopo le recenti inondazioni mortali in Germania, Belgio, Lussemburgo, Francia e Cina, la World meteorological organization (Wmo) ha chiesto a tutti i Paesi di «Fare di più contenere i disastri causati dal cambiamento climatico e, intervenendo alla sessione di apertura dei lavori dell’IPCC, il segretario generale della Wmo, Petteri Taalas, ha evidenziato che «Il cambiamento climatico è già molto visibile. Non dobbiamo dire alla gente che esiste. Stiamo assistendo a eventi più estremi. Ondate di caldo, siccità e inondazioni in Europa e in Cina. Il massiccio riscaldamento nell’Artico sta influenzando le dinamiche atmosferiche nell’emisfero settentrionale, come evidenziato dai sistemi meteorologici stagnanti e dai cambiamenti nel comportamento della corrente a getto». Fatte salve le decisioni dell’IPCC, il rapporto dovrebbe essere pubblicato il 9 agosto, poche settimane prima dell’apertura dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, del vertice del G20 e della COP26 Unfccc a Glasgow. Il documento è la prima parte del  Sixth Assessment Report,  che sarà pubblicato nel 2022.

Aprendo la 54esima sessione, il presidente dell’Ipcc, Hoesung Lee, ha ricordato che «Sono passati 3 anni e 10 mesi da quando il Panel ha approvato lo schema del contributo del Working Group I al Sixth Assessment Report. Non ci aspettavamo quindi la pandemia, il lockdown globale, il collasso economico, il rapido sviluppo dei vaccini e l’aspirazione a una ripresa verde. In mezzo a questo tumulto, gli scienziati al servizio dell’IPCC hanno continuato a lavorare e hanno prodotto oggi il rapporto del gruppo di lavoro I per l’approvazione e l’accettazione del gruppo di esperti  (…) Questo lavoro ha richiesto diverse serie di incontri virtuali attraverso i fusi orari, interrompendo la vita quotidiana e i ritmi di lavoro, specialmente nella fase più critica degli ultimi 16 mesi, quando abbiamo modellato la bozza finale. Nonostante questi ostacoli imprevisti, il tempo impiegato per la produzione del rapporto del Working Group I nel ciclo del  Sixth Assessment Report  è inferiore al tempo impiegato nel Fifth Assessment Report, mentre la base della letteratura si si è ampliata di un ordine di grandezza così come i review comments».

Durante questi quasi 11 anni l’IPCC ha pubblicato tre rapporti speciali e un rapporto metodologico, i un lavoro colossale che è stato possibile grazie al forte sostegno della comunità scientifica, alla collaborazione tra scienziati e alla continua fiducia e supporto da parte degli Stati membri dell’IPCC e degli osservatori.

Lee  ha sottolineato che «Durante questo ciclo, abbiamo detto al mondo che la scienza ha parlato e ora tocca ai responsabili politici agire. Infatti, i politici hanno risposto. Un numero crescente di Paesi ha dichiarato obiettivi di net-zero per metà del secolo. Un numero crescente di companies  – che rappresentano il 20% delle emissioni totali di anidride carbonica delle società quotate in borsa – si sono impegnate a rispettare i principi ambientali, sociali e di governance o ESG. Un numero crescente di asset managers sta riequilibrando i propri portafogli di investimento prendendo in considerazione che il rischio climatico si trasforma in un potenziale rischio finanziario. I paesi hanno iniziato a prendere in considerazione modi per armonizzare i prezzi del carbonio oltre i confini nazionali. I sondaggi di opinione pubblica indicano crescenti preoccupazioni per il peggioramento del cambiamento climatico. Il contenzioso sul clima è aumentato. Nella pandemia, l’opinione pubblica ha visto di persona il ruolo fondamentale della scienza. E riconoscendo la minaccia fondamentale del cambiamento climatico, è probabile che l’opinione pubblica abbia grandi aspettative che la scienza affronti la sfida del cambiamento climatico. Mi aspetto che il valore dei rapporti dell’IPCC aumenterà man mano che i responsabili politici e i business leaders inizieranno a integrare il cambiamento climatico nei loro piani e aumenterà la domanda di processi decisionali basati su prove».

Questo il contesto tracciato dal capo dell’IPCC  nel quale il mondo vedrà la pubblicazione del contributo del Working Group I al Sixth Assessment Report che  fornirà molti nuovi dati e risorse ai policymakers.  «Ad esempio, tra l’altro, c’è una migliore comprensione dell’attribuzione di condizioni meteorologiche estreme al cambiamento climatico – ha spiegato Leee – Questo è in linea con i tre temi evidenziati dai copresidenti del Working Group I  per il contributo al Sixth Assessment Report   dell’IPCC che hanno approvato quanto delineato dal gruppo di lavoro I nel 2017: cambiamento climatico su larga scala, processi climatici globali e informazioni sul clima regionale. Questo garantisce che il rapporto del Working Group I  fornisca la base scientifica per tutto il lavoro degli altri gruppi di lavoro e per il  Synthesis Report».

La segretaria esecutiva dell’United Nations framework convention on climate change, Patricia Espinosa, ha concluso: «Le valutazioni e i rapporti speciali sono stati fondamentali per la nostra comprensione del cambiamento climatico, i gravi e crescenti rischi che pone in tutto il mondo e l’urgente necessità di un’azione per affrontarlo». Ma ha avvertito che «Il mondo è a un bivio climatico e le decisioni prese quest’anno determineranno se sarà possibile limitare il riscaldamento globale a 1,5° C al di sopra dell’era preindustriale entro la fine del secolo. Il mondo è attualmente sulla strada opposta, verso un aumento di 3° C. Dobbiamo cambiare rotta urgentemente».

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