Eccezionale evento: il castoro europeo è ricomparso in Toscana

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Eccezionale evento: il castoro europeo è ricomparso in Toscana

I castori trovati in due aree delle province di Siena, Grosseto e Arezzo
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Lo studio “Reappearance of the Eurasian beaver Castor fiber L. in Tuscany (Central Italy): the success of unauthorised releases?”, appena pubblicato su Hystrix da Chiara Pucci  e Davide Senserini, due tecnici della fauna selvatica free-lance, Giuseppe Mazza del Consiglio per la ricerca in agricoltura (CREA)  ed Emiliano Mori dell’università di Siena e del CNR, racconta di qualcosa di davvero eccezionale: il ritorno del castoro europeo (Castor fiber) nell’Italia centrale ed esattamente in Toscana.

Nell’abstract dello studio i ricercatori italiani spiegano che « In questo breve report abbiamo documentato la ricomparsa del castoro euroasiatico Castor fibre L. per la prima volta in Toscana (Italia centrale). Dopo il rilevamento di inequivocabili segni di presenza, abbiamo confermato la presenza di castori attraverso il fototrappolaggio. Le analisi genetiche (gene mitocondriale del citocromo-b) e la microstruttura del pelo lo hanno confermato come specie eurasiatica».

I rapporti riportati nello studio estendono l’attuale areale noto del castoro europeo a circa 530 km a sud rispetto alle aree del nord-est Italia dove sono tornati spontaneamente.

I ricercatori evidenziano che «La presenza di una popolazione relitta in questa zona è pressoché improbabile, pur essendo abbastanza lontana dal paese più vicino; possiamo quindi suggerire che gli individui che si trovano in Toscana possono essere il risultato di rilasci locali non autorizzati».  Il numero preciso di castori che vive nelle due aree resta sconosciuto anche se i ricercatori sospettano che, in base alle dimensioni corporee, siano presenti almeno due individui e aggiungono che «Oltre alle registrazioni di individui adulti, la presenza di almeno un giovane suggerisce che nel 2020 potrebbe essersi verificatala la riproduzione in natura».

Lo studi sottolinea che «Dovrebbero essere promosse azioni immediate per monitorare la potenziale espansione, preservare questa popolazione e/o limitare gli impatti sugli ecosistemi e i conflitti con le attività umane».

Mori racconta a greenreport.it  che «Negli ultimi mesi, varie persone mi han chiesto a cosa stessi lavorando… ebbene, ho saputo tenere il segreto. In Toscana, ci sono i castori. La genetica li ha confermati come castori europei (confermo anche per l’aretino, anche se non è nella pubblicazione perché è un dato fresco fresco post-pubblicazione). Li abbiamo trovati in 2 aree, e in 3 province toscane. Grazie soprattutto ai pescatori e a due agenti illuminati della polizia provinciale (senza di loro non avremmo fatto nulla davvero), ma grazie soprattutto a Chiara Pucci e a Davide Senserini, che hanno fatto il grosso del lavoro e senza i quali non avremmo fatto niente»

Mori aggiunge che «le segnalazioni abbiamo iniziato ad averle da marzo di quest’anno. Sebbene le rosicchiature che abbiamo visto sui legni ci inducessero a pensare che in realtà la specie sia presente nelle due aree, e che una è in provincia di Siena e di Grosseto e l’altra e in provincia di Arezzo, ma anche da un annetto e mezzo, due perché c’è una ricerca della vegetazione abbastanza importante. L’analisi genetica ci ha confermato che la specie è euroasiatica, quindi è una specie che è in Direttiva, una specie protetta che sta già tornando al Nord. Si tratta di un ritorno, anche se è difficile che qui siano arrivati con le loro zampe. Saranno arrivati perché qualcuno li ha aiutati».

Mori conclude evidenziando che scoperto il ritorno dei castori in Toscana, ora «Sarà un problema gestionale, perché dovremo un po’ capire come muoverci. E’ un animale molto grande, pesa 25 chili, non è un animale che non si nota, è un animale che ha un impatto sull’ecosistema».

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