Il riscaldamento globale rallenta la crescita della vegetazione nell’emisfero settentrionale
Il cambiamento climatico può ridurre la capacità delle piante di assorbire la CO2 atmosferica facendo aumentare i gas serra
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Lo studio “Observed increasing water constraint on vegetation growth over the last three decades”, pubblicato su Nature Communications da un team di ricercatori guidato da Wenzhe Jiao dell’Indiana University – Purdue University (IUPUI) – il primo nel suo genere a questo livello di estensione – sulla crescita della vegetazione nell’emisfero settentrionale negli ultimi 30 anni ha scoperto che «Con l’aumento delle temperature globali, la vegetazione sta diventando sempre più limitata a causa dell’acqua».
I ricercatori dicono che «I risultati sono significativi poiché la vegetazione è uno dei maggiori fattori quando si tratta di controllare il ciclo dell’acqua e del carbonio della Terra, che influenza le temperature globali».
autore senior dello studio, Lixin Wang, professore associato di scienze della terra presso la School of Science dell’IUPUI e a capo del team di ecoidrologia che ha condotto lo studio, sottolinea che «Senza acqua, gli esseri viventi lottano per sopravvivere, comprese le piante. I cambiamenti nella risposta della vegetazione alla disponibilità di acqua possono comportare cambiamenti significativi nell’interazione clima-carbonio».
Questa ricerca multidisciplinare è iniziata tre anni fa grazie a una collaborazione multidisciplinare tra la School of Science dell’IUPUI, la O’Neill School of Public and Environmental Affairs dell’Inf diana University – Bloomington e le università dell’Arizona e della California – Berkeley è iniziata tre anni fa per determinare i vincoli che subisce la vegetazione su scala globale e che finora erano in gran parte sconosciuti, nonostante il crescente interesse nel prevedere le tendenze globali e regionali nella crescita della vegetazione in risposta ai cambiamenti climatici.
Wang evidenzia che «La temperatura globale e la concentrazione di CO2 atmosferica o anidride carbonica sono aumentate. Si prevede che questi cambiamenti causino un aumento della domanda di acqua atmosferica, giornate estremamente calde più frequenti ed eventi di siccità. Tutti questi fattori indicano che, in un clima più caldo, la crescita della vegetazione potrebbe aver subito uno stress idrico sempre maggiore. Tuttavia, quantificare i cambiamenti nei vincoli per la vegetazione su grandi scale spaziali e temporali è impegnativo».
Per superare questo problema, i ricercatori hanno utilizzato satellitari e dati meteorologici che coprono grandi superfici che vanno dal 1982 al 2015. Jiao spiega che «Abbiamo sviluppato le nostre metriche per indicare i vincoli idrici e poi abbiamo esaminato i cambiamenti nelle metriche. Lo studio è piuttosto esteso dal punto di vista computazionale poiché abbiamo esaminato la relazione tra la crescita della vegetazione e il deficit idrico in ogni cella della griglia nell’intero emisfero settentrionale extratropicale – 604.800 punti dati ogni anno – per più di 30 anni».
Dall’analisi dei dati e emersa «Una forte evidenza di un diffuso e significativo aumento del vincolo per la vegetazione acquatica nell’emisfero settentrionale nel periodo studiato. Alcune regioni, come le Grandi Pianure negli Stati Uniti, erano relativamente peggiori di altre».
Un bel problema perché, come avevano previsto molte ricerche, fino a poco tempo fa l’aumento di CO2 nell’atmosfera faceva aumentare la crescita delle piante, che così rimuovevano più carbonio dall’atmosfera. Il nuovo studio è quindi motivo di forte preoccupazione e Wang conferma che «L’aumento dei vincoli idrici sulla produttività della vegetazione può portare al passaggio da un periodo di aumento della forza dei pozzi di carbonio terrestri a un periodo in cui il cambiamento climatico sta riducendo la forza di questo pozzo di carbonio terrestre».
Insomma, il riscaldamento climatico sta aumentando la “sete” delle piante, invertendo la precedente tendenza a un maggiore assorbimento di CO2 da parte della vegetazione. Jiao conferma: «La nostra ricerca dimostra che l’aumento dei vincoli idrici probabilmente limiterà la crescita continua della vegetazione, rallentando così la rimozione di CO2 dall’atmosfera da parte delle piante». affermato.
Wang conclude: «I risultati sottolineano la necessità di azioni che possano rallentare le emissioni di CO2. Senza questo, è improbabile che i vincoli idrici che incidono sulla crescita delle piante e l’indebolimento della capacità della vegetazione di rimuovere la CO2 dall’atmosfera rallentino».