Identificati 29 esopianeti dai quali gli alieni potrebbero “spiarci”: ecco i punti del cosmo da cui si può guardare la Terra
di Roberta De Carolis
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Ci sono almeno 29 esopianeti da cui gli alieni potrebbero “spiarci”: una nuova affascinante ricerca condotta dagli scienziati della Cornell University e dell’American Museum of Natural History di New York mostra come esistano 29 pianeti potenzialmente abitabili “in buona posizione” per osservarci.
Cerchiamo vite su altri pianeti praticamente da sempre, ma finora solo indizi e nessuna certezza. Ora uno studio ha seguito un approccio “opposto”, cercando di capire se intorno a noi qualche alieno potrebbe averci già individuato.
Si parla chiaramente di distanze cosmiche e quindi di osservazioni non contemporanee ma risalenti anche a migliaia di anni fa: gli scienziati hanno identificato in particolare 1.715 sistemi stellari nel nostro vicinato cosmico dove osservatori alieni avrebbero potuto scoprire la Terra negli ultimi 5.000 anni osservandola “in transito” davanti al Sole.
Tra quelli nella posizione giusta per osservare un transito terrestre, 46 sistemi stellari sono abbastanza vicini da consentire ai loro pianeti di intercettare un chiaro segnale dell’esistenza umana, tra cui le trasmissioni radiofoniche e televisive iniziate circa 100 anni fa; e di questi 29 pianeti sono potenzialmente abitabili, ove, quindi, un alieno potrebbe “origliare” le nostre trasmissioni di un secolo fa.
Troviamo i pianeti rilevando lo stop di luce dalla loro stella – spiega Lisa Kaltenegger, prima autrice del lavoro, a ‘The Guardian’ – Ci siamo chiesti cosa saremmo per eventuali alieni alla nostra ricerca: un piccolo frammento nel cielo dove altri sistemi stellari osserverebbero un transito davanti al Sole.
Proprio come facciamo noi per capire se esiste un pianeta: circa il 70% di questi viene infatti individuato dai nostri astronomi quando i mondi alieni passano davanti alle loro stelle ospiti e bloccano parte della luce che raggiunge i telescopi. I futuri osservatori, come il James Webb Space Telescope della Nasa che verrà lanciato quest’anno, cercheranno invece segni di vita sugli esopianeti analizzando la composizione delle loro atmosfere.
Per capire quali sistemi stellari vicini sono ben posizionati per osservare un transito terrestre, i ricercatori si sono rivolti al catalogo Gaia delle posizioni e dei movimenti delle stelle dell’Agenzia spaziale europea (Esa), identificando 2.034 sistemi stellari entro 100 parsec (326 anni luce) che potrebbero individuare un transito terrestre in qualsiasi momento tra 5.000 anni fa e 5.000 prossimi.
Beth Biller, professoressa presso l’Istituto di Astronomia dell’Università di Edimburgo, non coinvolta nel lavoro, sostiene che questi risultati potrebbero cambiare il modo in cui gli scienziati si approcciano alla ricerca della vita extraterrestre.
Il metodo del transito richiede un allineamento molto preciso tra il pianeta in transito, la sua stella e il sole affinché un dato pianeta sia rilevabile, quindi questo risultato non è sorprendente – commenta Biller – Ora sono curiosa di sapere quale frazione delle stelle nel catalogo di Gaia ha il punto di osservazione giusto per rilevare la Terra tramite altri metodi di rilevamento di esopianeti, come il metodo della velocità radiale o l’imaging diretto.
Il lavoro è stato pubblicato su Nature.
Fonti: The Guardian / Nature